È ancora una volta un Richard Yu entusiasta e scatenato quello che ha incontrato alcuni giornalisti al termine dell’evento di presentazione di Huawei P30 e P30 Pro, i flagship annunciati a Parigi lo scorso 26 marzo.

Oltre ai due smartphone, l’attenzione del CEO è stata rivolta alle reti 5G e agli smartphone pieghevoli, che rappresentano una importante svolta per un mercato da tempo in fase id stagnazione. Scopriamo allora il nuovo “Richard-pensiero”.

Huawei P30/P30 Pro

Richard Yu ha esordito giustificando, in qualche modo, le scelte fatte sui nuovi top di gamma. L’assenza dell’autofocus sulla fotocamera frontale, ad esempio, considerato inutile visto che la distanza di scatto è quasi sempre la stessa, un braccio esteso. meglio dunque puntare su un sensore da 32 megapixel in grado di acquisire immagini migliori anche in scarse condizioni di illuminazione.

Manca anche la possibilità di registrare video in 4K a 60 frame, un’opzione inutile su uno smartphone secondo Richard Yu, viste le dimensioni dello schermo e le dimensioni dei file, che riempirebbero rapidamente la memoria interna. Non manca una frecciatina nei confronti di Apple, con la quale Huawei si confronta spesso, accusata di non avere grandi innovazioni a livello hardware, tanto da essere costretta a spostarsi nel campo dei servizi.

Gli smartphone pieghevoli

Ci vorranno almeno due anni prima che gli smartphone pieghevoli diventino convenienti, sia per i produttori sia per gli utenti finali. Attualmente si tratta di un prodotto di nicchia, visti gli elevati costi di produzione e l’alto costo di vendita.

Le cose potrebbero però cambiare se il mercato risponderà secondo le attese, tanto che il colosso cinese ha già in programma un piccolo pieghevole grande la metà di uno Huawei P30. Niente assistente vocale sui mercati internazionali invece, visto che Google Assistant e Alexa svolgono un ottimo lavoro, ma in futuro arriverà anche la soluzione utilizzata in Cina.

L’intelligenza artificiale e le reti 5G

Huawei utilizza l’intelligenza artificiale per migliorare il comparto fotografico dei propri smartphone, e Huawei P30 e P30 Pro lo confermano, ma gli sviluppatori di terze parti possono appoggiarsi alle NPU del Kirin 980 per sviluppare soluzioni alternative, ad esempio per la guida autonoma o per migliorare l’esperienza d’uso di persone con problemi alla vista.

Richard Yu non appare preoccupato dal ban degli USA nei confronti della sua compagnia: i dispositivi di rete 5G di Huawei sono i migliori presenti sul mercato, gli operatori telefonici lo sanno e sceglieranno per il meglio. I primi smartphone con supporto 5G saranno Huawei Mate X e Huawei Mate 20X, che saranno sul mercato a partire dal mese di giugno, quando le reti 5G inizieranno a diffondersi seriamente.

Richard Yu chiude con una considerazione, legata agli ottimi risultati raggiunti nel 2018: il 2019 è iniziato nel migliore dei modi, con una crescita del 50% rispetto allo scorso anno, quindi ci sono tutte le premesse per un anno ancora migliore, che permetterà di avvicinarsi ulteriormente a Samsung e all’agognata leadership assoluta tra i produttori.