Dopo la presentazione dei nuovi smartphone della gamma Huawei Mate 20, di cui vi abbiamo ampiamente parlato nei giorni scorsi, Richard Yu, CEO del Consumer Business Group di Huawei si è concesso alla stampa con una lunga intervista, nel corso della quale ha commentato le tante novità presentate, parlando anche di alcune novità future.

Si parte dalla scelta, accolta in maniera molto positiva, di rimuovere il sensore monocromatico per fare posto a un sensore grandangolare. Richard Yu afferma che un sensore monocromatico avrebbe decisamente migliorato la qualità delle immagini, ma utilizzare quattro sensori sarebbe diventato troppo complesso e costoso.

Difficilmente vedremo quattro fotocamere posteriori sul prossimo modello della serie P, visto che sarebbe necessario ridurne la qualità, un compromesso inaccettabile secondo Huawei. Molto interessante anche una novità che potrebbe sembrare meno importante, come le nano card, che sono destinate nel futuro a sostituire le microSD e gli slot ibridi, un’altra invenzione di Huawei. Il colosso cinese si augura che tutti i produttori di schede di memoria adottino il nuovo standard e rendano presto disponibili le loro proposte sul mercato.

Richard Yu ha sottolineato che il brevetto può essere utilizzato liberamente, anche se ovviamente i diritti appartengono a Huawei. Il CEO ha poi parlato d Huawei Mate 20X, che pur disponendo di uno schermo molto grande è decisamente compatto e con una batteria capiente.

Lo smartphone potrebbe arrivare in Europa il prossimo anno ma, almeno per il momento, Huawei ritiene che due top di gamma siano sufficienti e un terzo avrebbe potuto portare solo confusione. Cambierà anche la strategia in merito agli smartphone realizzati in collaborazione con Porsche Design, che nel 2018 ha portato a due smartphone. Secondo Richard Yu i costi di sviluppo sono troppo elevati per cui dal prossimo annosi tornerà a un solo modello di prestigio, anche se non ha rivelato se sarà una variante della serie P o della serie Mate.

Il prossimo anno vedremo certamente i primi dispositivi Huawei con supporto alle reti 5G, ma al momento Yu non ha voluto specificare se la novità riguarderà anche la fascia media del mercato. Per quanto riguarda lo smartphone pieghevole, vedremo un dispositivo con uno schermo che si aprirà verso l’esterno, trasformando sostanzialmente lo smartphone in un tablet.

Niente da fare, almeno per il momento, per quanto riguarda soluzioni con fotocamere a scomparsa o schermo scorrevoli, troppo delicati e per i quali è impossibile ottenere l’impermeabilità. Richard Yu chiude con una precisazione relativa a Wear OS by Google, che non sarà abbandonato dalla compagnia cinese.

Con Huawei Watch GT il produttore ha cercato una soluzione che portasse a una elevata autonomia, piuttosto che avere numerose funzionalità che minano la durata della batteria. Saranno però sviluppati nuovi smartwatch con il sistema operativo di Big G per garantire la scelta agli utenti.