Il presidente di Huawei Italia, Luigi De Vecchis, ha deciso di commentare le recenti esternazioni del Segretario di Stato americano Mike Pompeo sul 5G e il suo invito alle nostre autorità di “bandire” il colosso cinese dalla Pubblica Amministrazione.

De Vecchis ha spiegato che al momento è in corso una battaglia geopolitica tra Usa e Cina, della quale Huawei “è un capro espiatorio”, aggiungendo che i “consigli” di Pompeo al governo italiano rappresentano per il produttore asiatico “un grosso danno”.

E durante l’audizione sul decreto sulla sicurezza cibernetica, il dirigente di Huawei ci ha tenuto a precisare che nel caso in cui la sua azienda fosse discriminata “lascerebbe l’Italia, quindi mille impiegati dovrebbero trovarsi un altro lavoro”.

Durante la sua audizione, Alessio De Sio di ZTE Italia ha invece ricordato che “Tutti i decreti e le leggi che vengono fatti ovunque noi le applichiamo e le rispettiamo, vogliamo dare il nostro contributo, non abbiamo alcun tipo di problema”.

In pratica, ZTE e Huawei, seppur con posizioni diverse, non vogliono ritrovarsi “schiacciate” dalla controversia tra le autorità statunitensi e quelle cinesi. Come dare loro torto?