Che Huawei punti a diventare il primo produttore di smartphone al mondo non è un segreto, ed è la naturale ambizione di una realtà che meglio di altre ha saputo intercettare i bisogni degli utenti.

La serietà delle ambizioni coltivate a Shenzhen emerge in tutto il suo vigore se si guarda ai prodotti più recenti come Huawei Mate 10 Pro e Huawei P20 Pro, quest’ultimo già tra le mani del nostro Matteo (qui trovate le prime impressioni). Insomma: Huawei fa sul serio, ed anche con una certa fretta.

Nel report annuale riferito a quello passato, d’altronde, non è sfida semplice trovare score negativi. Per essere precisi ce n’è uno solo, e riguarda un calo del 10,9% ai profitti provenienti dalle due Americhe dovuto principalmente alle fluttuazioni degli investimenti nel settore delle telecomunicazioni in America Latina. Poi solo numeri che lustrano il profilo di un’azienda in ascesa.

77 milioni di euro di entrate (+15,7% sul 2016) di cui 6 milioni di profitti (+28,1%) possono bastare a riassumere il tutto, ma non ad essere completi: il business legato agli operatori è il più importante con 38 milioni di euro di entrate (+2,5%), tampinato dai 30 milioni di quello legato alle vendite no brand ai privati (+31,9%). Anche il settore business mette a segno una buona performance, con entrate di 7 milioni di euro in crescita del 35,1%.

Notevoli i numeri messi a segno da Huawei nei continenti europeo e africano (EMEA), fonte unica da 21 milioni di euro in crescita del 4,7%. Qualora aveste la curiosità di spulciare i dati nel dettaglio vi rimandiamo al report completo.

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