Ren Zhengfei, fondatore di Huawei, si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni circa il ban negli USA, che tanto ha interessato il produttore negli ultimi mesi e che ha portato ad un chiacchiericcio non indifferente.

Nelle ultime settimane sono stati presentati ufficialmente Huawei Mate 30 e Huawei Mate 30 Pro, i primi dispositivi del produttore cinese che non integrano i servizi di Google nelle unità in vendita nel mercato occidentale. Secondo Zhengfei questa scelta porterà ad un calo nei guadagni di circa 10 miliardi in Europa, calo che non rappresenterebbe un enorme impatto in ogni caso.

Huawei è infatti decisamente convinta che sono proprio gli Stati Uniti a doversi preoccupare maggiormente, perché la tecnologia 5G messa a punto dal produttore cinese è forte e non necessita di alcun tipo di componentistica americana, essendo prodotta interamente “in casa”.

Sebbene il prodotto finale, continua Zhengfei, possa subire le conseguenze del ban negli USA, questo effetto negativo sarà completamente eliminato nel giro di due o tre anni. Il produttore si vede decisamente positivo anche per quanto riguarda il suo Harmony OS, che secondo il fondatore potrebbe arrivare ai livelli di iOS nel giro di tre anni.

Al momento Harmony OS è sfruttato esclusivamente sui prodotti dedicati all’Internet of Things e non è chiaro come Huawei abbia intenzione di rendere il sistema operativo talmente diffuso da raggiungere i numeri dell’OS di Apple, anche per quanto riguarda le applicazioni e gli sviluppatori impegnati sulla piattaforma.

Dichiarazione decisamente ottimistiche, non trovate? Il box dei commenti è a vostra disposizione per esprimere la vostra sull’argomento.