I primi smartphone pieghevoli sono arrivati con il botto ed un prezzo adeguato a ciò che portano in tavola, che solo pochi “pionieri” potranno permettersi: ed è giusto così perché la tecnologia è ancora molto acerba e il primo paio d’anni sarà sostanzialmente una fase di beta testing aperto. Samsung Galaxy Fold costa ben 2000 euro mentre Huawei Mate X ne costa persino 300 in più, arrivando alla cifra di 2300 euro: è proprio l’azienda creatrice del modello più costoso a parlare però di smartphone pieghevoli “economici”.

Il CEO di Huawei Richard Yu in un’intervista ha spiegato come i componenti più costosi siano la cerniera e lo schermo pieghevoli, come del resto ci si poteva aspettare: questo però significa che una volta abbassati i costi di questi due componenti il prezzo di questi dispositivi dovrebbe normalizzarsi a quello degli smartphone, dato che il resto della componentistica è la medesima. Richard Yu stima che in un paio d’anni si dovrebbe scendere al di sotto dei 1000 euro e con un altro po’ di tempo alla fine potremmo vedere smartphone pieghevoli attorno ai 500 euro.

Durante l’intervista Yu ha parlato anche di come Huawei sia preparata all’indipendenza dalle grandi aziende come Google, Qualcomm e Microsoft, grazie all’impiego dei propri SoC e di un sistema operativo pronto a sostituire Windows ed Android sui propri prodotti. Una dichiarazione che fa riflettere su quanto il colosso cinese potrebbe ancora espandersi nel giro di pochi anni. Un altro argomento di cui il CEO ha discusso sono gli schermi pieghevoli di grandi dimensioni, 100-200 pollici, su cui l’azienda a quanto pare sta già lavorando: potrebbero essere questi il futuro dell’home theatre?