Huawei Mate 30 Pro è indubbiamente uno dei migliori smartphone presentati nel corso del 2019, ma l’assenza dei servizi Google, a causa del ban commerciale imposto dall’amministrazione Trump, rischia di compromettere le vendite sui mercati internazionali.

In passato era stato scoperto un metodo per installare i servizi senza particolari difficoltà, anche se la provenienza dell’applicazione era quantomeno dubbia. Dopo la chiusura del servizio è circolato un nuovo metodo, ancora meno sicuro, che consisteva nell’installare il backup di una ROM, effettuato da utenti che avevano già installato i servizi Google attraverso LZPlay.

Era solo questione di tempo prima che venisse approntato un nuovo metodo, stavolta “meno” rischioso rispetto ai precedenti, attraverso una VMOS, Virtual Machine Operating System. In sostanza si tratta di una installazione di Android che gira sulla macchina virtuale, con il sistema originale che fa da host.

Restano però le problematiche emerse con i metodi precedenti, vale a dire l’impossibilità di utilizzare Google Pay e servizi come Netflix, anche se la maggior parte delle app commerciali non sembra creare problemi di sorta. Potete installare la doppia versione dei social, avere i permessi di root e molte altre opportunità come il framework Xposed.

Ovviamente le prestazioni ne risentono, con tempi di caricamento allungati, scatti e in generale una minore fluidità, ma è tutto nella norma. Una soluzione utile dunque ma che non vi farà apprezzare al 100% l’esperienza d’uso possibile con uno smartphone del calibro di Huawei Mate 30 Pro.