I rapporti tra il governo statunitense e Huawei continuano ad essere tesi e il colosso cinese continua ad avere molti dubbi su ciò che gli USA desiderino effettivamente, così come confermato da Paul Scanlan, Chief Technology Officer del produttore.

Scanlan ha dichiarato che Huawei è una società cinese, con sede in Cina e che la maggior parte dei suoi dipendenti sono di nazionalità cinese ma ciò non equivale a dire che l’azienda stia ottenendo denaro dal governo cinese in cambio di “favori”, così come sostengono invece le autorità statunitensi.

Il dirigente ha dichiarato che si augura di scoprire di cosa abbiano bisogno le autorità USA per convincersi che Huawei non è un pericolo per la sicurezza del Paese, aggiungendo che inviterà i funzionari statunitensi a rivedere personalmente il software per soddisfare eventuali dubbi.

Si tratta di un approccio simile a quello adottato nel Regno Unito, ove il software di Huawei è stato “esaminato” da un gruppo di esperti che ha poi informato il governo e gli operatori telefonici con una relazione.

Scanlan invita pertanto il governo USA a spiegare quali siano le regole che Huawei starebbe violando, così da consentire al produttore di apportare eventuali modifiche per poter assecondare le richieste statunitensi.

Ammesso e non concesso che tali regole “violate” ci siano davvero.