Huawei non ha presentato alcuna prova, ma sono ben nove le accuse mosse dall’azienda cinese verso gli Stati Uniti d’America, ribaltando per una volta i ruoli delle parti in gioco. Vediamo assieme di cosa sono accusati gli USA:

  • Di aver istruito le forze dell’ordine a convincere i dipendenti di Huawei con minacce di varia natura a rivoltarsi contro l’azienda.
  • Di aver ricercato, arrestato e detenuto dipendenti e partner dell’azienda cinese.
  • Di aver finto di essere dipendenti di Huawei con lo scopo di trovare pretese legali per accusare la società.
  • Del lancio di attacchi informatici per infiltrarsi nelle reti interne all’azienda.
  • Dell’invio di agenti dell’FBI a casa dei dipendenti Huawei con lo scopo di estorcere informazioni.
  • Di aver cospirato e mobilitato compagnie che lavorano con Huawei o contro Huawei.
  • Di aver avviato investigazioni basate su falsi rapporti dei media.
  • Di aver riportato alla luce vecchi casi civili già risolti e di aver lanciato investigazioni ed accuse criminali contro Huawei basandosi su false accuse di furto tecnologico.
  • Di aver ostruito le normali attività di business e di comunicazione all’interno dell’azienda attraverso l’intimidazione, il rifiuto delle carte di credito, la detenzione delle spedizioni e tanto altro.

Questo elenco di accuse è stato rilasciato sul blog di Huawei in risposta all’articolo del Wall Street Journal incentrato sui presunti furti di brevetti riguardanti le fotocamere degli smartphone per cui gli USA hanno avviato un’indagine: naturalmente l’azienda cinese nega questi fatti, chiarificando la questione brevetti di cui il signor Rui Pedro Oliveira è co-protagonista. Stufa della situazione e della cattiva pubblicità portata dalle false narrative degli Stati Uniti e di Oliveira, Huawei ha infine accusato gli USA stilando la sopracitata lista.