Nel tentativo di tracciare una linea di demarcazione tra ciò che è considerato odio, diffamazione o suprematismo e ciò che è considerato libertà di parola, con un aggiornamento di oggi YouTube afferma che questo trimestre ha rimosso oltre 100.000 video e chiuso oltre 17.000 canali per incitamento all’odio che generavano in totale oltre 81 milioni di visualizzazioni.

Si tratta di un incremento 5 volte superiore rispetto al primo trimestre, oltre alla rimozione di quasi il doppio del numero di commenti (oltre 500 milioni), tuttavia la Lega anti-diffamazione degli Stati Uniti in un recente rapporto ha definito un “numero significativo” di canali che diffondono contenuti antisemiti e suprematisti lasciati online, in seguito alle modifiche della politica dei contenuti di giugno 2019.

Il CEO di YouTube Susan Wojcicki difende la posizione dell’azienda sulla questione, sostenendo l’impegno e il valore che deriva dall’avere una piattaforma aperta che può rendere una società più forte e più informata, pur non essendo d’accordo con alcune di queste opinioni.

Oltre alle rimozioni di incitamento all’odio, YouTube ha anche parlato oggi della metodologia che utilizza per contrassegnare i contenuti attraverso degli hash (impronte digitali) per catturare automaticamente copie di contenuti proibiti noti prima che vengano resi pubblici.

YouTube ha affermato che oltre l’87% dei 9 milioni di video totali rimossi nel secondo trimestre sono stati eliminati da sistemi automatizzati, tuttavia l’IA non sempre interpreta correttamente il contesto, quindi è ancora necessaria una revisione umana per prendere le decisioni. Google ha confermato che ci sono oltre 10.000 persone incaricate di rilevare, rivedere e rimuovere contenuti che violano le sue linee guida.

La società afferma che presto rilascerà un ulteriore aggiornamento della sua politica sulle molestie, annunciato per la prima volta ad aprile, inoltre ha condiviso una sequenza temporale del percorso delle sue norme sui contenuti e dei relativi lanci di prodotto.

L’aggiornamento di YouTube arriva poco prima di una accordo con FTC per una multa di 200 milioni di dollari per presunte violazioni delle leggi sulla privacy dei minori.