Il capo del reparto Ricerca e Sviluppo di Volvo Henrik Green ha fermato lo sviluppo del sistema di infotainment utilizzato finora, il Sensus, in favore del sistema in-car di Google basato su Android.

“La riluttanza del mondo dell’auto ad accogliere Google negli abitacoli mi ha stupito. Perché dovremmo scontrarci con un sistema che funziona bene, è aggiornato e ci consente di risolvere rapidamente eventuali problemi, spendendo una quantità immensa di denaro per renderlo altrettanto efficiente e mantenerlo tale?”.

Come dar torto a Green? Volvo risparmierà i costi di sviluppo preventivati dal suo predecessore Peter Mertens, in carica fino al 2016, sostituendo Sensus con un prodotto che nientemeno che Google alle spalle. Siamo sicuri che la decisione del produttore svedese non rimarrà isolata: ne seguiranno parecchie altre nel prossimo futuro da parte dei competitor.

Il sistema in-car di Google basato su Android rimpiazzerà così l’equivalente a marchio Volvo basato su Windows, e grazie alla promessa di incrementare i ritmi di lavoro per portarlo in strada prima possibile dovremmo vederlo per la prima volta sulla Compact Modular Architecture di Volvo, piattaforma su cui è basata l’auto europea dell’anno – il SUV XC40 – e su cui prenderà vita la Volvo Polestar 2.

Questa sarà la risposta svedese alla Tesla Model 3, è attesa per il 2020 e sarà la prima auto del gruppo su cui vedremo il sistema di Google. Ne parla così Mickey Kataria, Director of Product Management di Big G: “Le persone sono abituate ad avere Google Maps e Google Assistant sui loro smartphone, Android e iOS, per cui vogliamo assicurarci che la loro vita digitale continui anche a bordo delle auto”. Voi cosa ne pensate?