Project Strobe è il progetto di Google che mira a proteggere la privacy dei propri utenti, controllando l’accesso ai dati personali delle applicazioni di terze parti e garantendo agli utenti un controllo più granulare sui dati forniti non solo a queste applicazioni, ma anche a quelle di Google stessa. Grazie a Project Strobe l’azienda è riuscita a scovare una vulnerabilità nelle API di Google+, fatto che ha portato alla chiusura del social network.

L’azienda di Mountain View ha appena espresso la volontà di espandere il raggio d’azione del progetto, che da oggi ingloba le estensioni del browser più utilizzato al mondo, Google Chrome. Del resto con oltre 180 mila estensioni qualche controllo deve pur esserci e bisogna anche riconoscere che Google non si è svegliata solo ora: ancora lo scorso ottobre sono state introdotte varie misure per garantire all’utente più controllo sui dati letti dalle estensioni, dei requisiti di leggibilità del loro codice e recensioni approfondite del loro funzionamento.

Le nuove policy sono principalmente le due seguenti:

  1. Le estensioni devono richiedere l’accesso solamente ai dati strettamente necessari per poter eseguire le proprie funzioni.
  2. Le estensioni, in particolare quelle che gestiscono contenuti forniti dall’utente, devono possibilmente avere delle privacy policy ben definite.

Simili politiche restrittive stanno arrivando anche per Google Drive: come per Gmail, anche per il servizio di archiviazione cloud verranno applicate linee guida e restrizioni alle applicazioni di terze parti che vogliono accedere ai nostri dati ivi conservati. A queste app verrà consentito di controllare solamente i file specificamente richiesti, mentre verranno eseguiti controlli approfonditi su quelle che necessitano dell’accesso a tutti i contenuti archiviati, come le soluzioni di backup. Questi cambiamenti saranno effettivi a partire da inizio 2020.

Speriamo che Google continui su questa strada di rafforzamento anche nei prossimi anni, dato che la sicurezza non è mai troppa nel mondo digitale in cui ormai siamo immersi.