Dagli Stati Uniti arriva una brutta gatta da pelare per Google: il colosso di Mountain View, infatti, è stato citato in giudizio innanzi al Southern District of New York da Pro Music Rights per violazione di diritti d’autore attuata sulle piattaforme Google Play Music e YouTube Music.

Il colosso di Mountain View è in “buona compagnia, in quanto Pro Music Rights ha reso noto di avere citato in giudizio anche altri colossi della tecnologia e dei servizi streaming, come Apple, Amazon, SoundCloud, Pandora, Deezer, 7digital, iHeartradio e Rhapsody.

Jake P. Noch, CEO di Pro Music Rights, nel commentare la notizia ha spiegato che ciascuno dei servizi di streaming citati in giudizio ha deciso di utilizzare la musica senza ricompensare i cantautori, aggiungendo che l’obiettivo di tali azioni giudiziarie è quello di difendere gli artisti, i cui lavori creativi apportano un grande valore a tutti i servizi di streaming che eseguono pubblicamente la loro musica.

La palla passa agli avvocati

Si tratta senza dubbio di una controversia di non facile soluzione anche se c’è da riconoscere a Google di essersi sforzata molto negli ultimi anni per provare a limitare l’utilizzo sulle sue piattaforme di “musica senza licenza”.

Sarà interessante scoprire se Pro Music Rights riuscirà davvero a dare filo da torcere agli avvocati che difendono colossi del calibro di Google, Amazon e Apple.