Ci sono diversi modi di fare, alcuni più civili di altri. Nokia si sta distinguendo per la sua civiltà e la sua volontà di raggiungere un accordo, più che per il battere i piedi per terra dicendo “il mio prodotto è migliore!” e decidendo che qualunque altro prodotto concorrente non deve arrivare sugli scaffali. Secondo quanto si apprende dalle fonti in Rete, Nokia avrebbe contattato ASUS e Google per informarli che il nuovo Nexus 7 vìola i brevetti sulle tecnologie wireless, incluso lo standard IEEE 802.11 – ovvero, il WiFi. Nokia afferma che più di 40 compagnie la pagano per utilizzare le sue tecnologie.

“Nokia has more than 40 licensees, mainly for its standards essential patent portfolio, including most of the mobile device manufacturers. Neither Google nor Asus is licensed under our patent portfolio. Companies who are not yet licensed under our standard essential patents should simply approach us and sign up for a license.”

“Nokia ha più di 40 licenziatari, principalmente per il suo portfolio di brevetti essenziali per gli standard, che includono la maggior parte dei produttori di dispositivi mobile. Né Google né ASUS hanno licenze dal nostro portfolio di brevetti. Le compagnie che non non hanno licenze per i nostri brevetti essenziali per gli standard dovrebbero semplicemente contattarci e firmare una licenza.”

Un approccio molto più pacato e civile di quello tenuto da altre compagnie. Nokia ha quindi affermato che non ricorrerà in tribunale per il momento, ma ha avvisato che è disponibile a trattare con Google e ASUS per raggiungere un accordo di licenza. La domanda principale che sorge in noi profani è: com’è possibile che ASUS produca tablet, smartphone, notebook, netbook, router, dongle USB, PC desktop e altro ancora che sfruttano le tecnologie IEEE 802.11 e finora Nokia non abbia aperto bocca a riguardo? A meno che il problema non stia nel fatto che il tablet è marchiato Google, nel qual caso le assurdità totali del sistema brevettuale sarebbero ancora più evidenti.

Attendiamo di saperne di più, perchè la situazione è critica: già il Galaxy Nexus è stato soggetto ad un attacco andato a buon fine da parte di Apple, se anche il nuovissimo Nexus 7 fosse vittima di un attacco sarebbe un bel guaio – più per l’immagine di Android che per altro. Visto l’approccio civile e conciliatorio di Nokia, però, ci aspettiamo che la faccenda si risolva in breve tempo e positivamente. Dopotutto Nokia non avrebbe alcuna convenienza a chiedere il bando del prodotto, e per di più si metterebbe in una posizione difficile con gli organismi antitrust come già successo a Samsung e Motorola.

L’utilizzo dei brevetti cosiddetti FRAND (ovvero sottoposti a regole di licenza molto strette che prevedono termini equi, ragionevoli e non discriminatori per chiunque chieda una licenza) come armi è sempre negativo. Nokia, non ci deludere.