Larry Page è il co-fondatore di Google insieme a Sergey Brin ed è diventato, ad Aprile dello scorso anno, anche l’amministratore delegato della società prendendo il posto di Eric Schmidt. Page non è mai stato particolarmente interessato a rilasciare interviste o dichiarazioni alla stampa o, in generale, a mostrarsi al pubblico. Tuttavia ha rilasciato una interessante intervista a Fortune nella quale parla anche del rapporto di Google con Apple.

Apple è ancora è un partner. È un competitor. Tu e Steve Jobs eravate amici.
A volte.

A volte. Hai detto che tutta quella cosa di Android e del loro essere arrabbiati per questo, che era tutto uno show.
Non l’ho detto interamente. L’ho detto in parte.

[Apple l’ha detto] in parte per dar spettacolo, ma anche per “radunare le truppe”.
Tra l’altro, è qualcosa che cerco di non fare. Non mi piace unire la mia compagnia in quel modo perchè penso che se stai guardando a [quello che fa] qualcun altro, stai guardando quello che fa ora, e non è questo il modo in cui riesci a stare due o tre passi avanti.

Quindi Apple è ovviamente un grande partner per la distribuzione di alcuni dei vostri servizi. Com’è la relazione?
Quello che stavo cercando di dire è che sarebbe interessante se tutti andassero avanti in modo migliore e se gli utenti non soffrissero a causa delle attività di altre persone. Cerco di prendere questo a modello. Cerchiamo abbastanza duramente di rendere i nostri prodotti disponibili a quante più persone possibili. Questa è la nostra filosofia. Penso che a volte ci viene concesso. A volte no.

Quindi voi avete conversazioni in corso con Apple riguardo questo tipo di problemi e state cercando di risolverli?
Beh, certo che parliamo con Apple. Abbiamo una grande relazione con Apple per la nostra ricerca, e così via, e parliamo con loro e così via.

Questo è solo uno stralcio dell’intervista che, però, fa capire che Google non vede Apple come un nemico da abbattere a tutti i costi, quanto più come ad un partner tramite il quale diffondere i propri servizi. Quindi Apple è una realtà con la quale interagire e confrontarsi, pur senza dipenderne troppo: guardare cosa fanno gli altri fa sì che non ci si concentri su cosa si sta facendo, impedendo di creare buoni prodotti. Questa filosofia fa sì che Internet non sia “ad isole”, come lo stesso Page afferma, ma sia più aperto e indipendente dalle scelte degli utenti riguardo la piattaforma.

Ciò che traspare dall’intervista è che Page guarda a Google come un’opportunità di creare servizi utili e di fare qualcosa di grande, più che di fare soldi.

Potete leggere l’intervista completa (in lingua inglese) a questo indirizzo.