Google si è lanciata recentemente nello sviluppo e produzione di diversi prodotti hardware come ad esempio gli smartphone Pixel e i device per la domotica Home Nest. La parola d’ordine è sempre stata quella del minimalismo associata all’essenzialità delle linee.

Di recente, le porte del laboratorio segreto a Mountain View dove si disegnano gli apparecchi che verranno sono state aperte per dare un’occhiata più approfondita. Il sancta sanctorum del design di Google è un edificio di 6500 metri quadrati circa posizionato in uno dei luoghi più interni e protetti del gigantesco campus che sorge nel paese natio del colosso del web, in California.

I fortunati colleghi di Fast Company sono stati invitati a dare un’occhiata all’interno, proprio in quelle stanze precluse alla grande maggioranza degli altri dipendenti. Lì sono nati, tra gli altri, gli smartphone Pixel, così come fortunati prodotti come Home Mini e Nest Hub.

Ivy Ross, capo dell’Hardware Design di Google ha definito il laboratorio di design come un “enorme regalo” da parte della società visto che viene data carta bianca e ampia libertà d’azione ai creativi. Ma la struttura stessa dell’edificio è lodata dal responsabile, visto che è caratterizzato da grandi spazi aperti per far entrare più luce possibile con un enorme atrio illuminato e numerosi posti a sedere confortevoli per lo scambio di idee e opinioni tra i 150 dipendenti.

Tutto è progettato per stimolare quanta più creatività possibile con stanze divise per colori o differenti materiali zeppe di oggetti i più disparati possibili e “random” (ma tutti ordinati per codice e caratteristiche) per immergersi letteralmente in un brain storming continuo. E, come da policy aziendale, tutto è votato all’ecosostenibilità.

Nell’articolo viene riportato che due designer sono entrati in una stanza per spalmarsi sul viso una speciale schiuma e uscire nuovamente, forse per testare un nuovo prodotto per la realtà virtuale. Lodevole la mancanza di sale riunioni considerate troppo formali e, come da racconto, numerosi oggetti erano coperti perché “troppo sensibili”. Si è notato anche il misterioso indossabile preparato per il Salone del mobile di Milano.

Tra i prodotti scovati (ma non per questo in uscita) ci sono dei Pixel Buds color corallo, un Chromecast color acqua, accenni a dettagli di Pixel 4 e custodie per Pixel 2 mai viste prima. Insomma, una veloce e leggera visita al futuro che Google ci riserverà e che per ora rimane piuttosto riservato.