Senza dubbio uno dei principali punti di forza dei Google Pixel 3 e Pixel 3 XL è rappresentato dal comparto fotografico, così come messo in evidenza dallo stesso produttore in occasione dell’evento di lancio dei due device.

Tra le feature studiate dal colosso di Mountain View vi è quella chiamata Top Shot, soluzione che consente di correggere una foto dopo che è stata scattata, così da ovviare a tutti i piccoli imprevisti che si sono verificati nel tempo necessario a premere il pulsante di scatto dell’otturatore.

Grazie all’apprendimento automatico, infatti, Google Pixel 3 può elaborare i fotogrammi prima e dopo aver premuto il pulsante di scatto per trovare un’immagine migliore.

Tuttavia, sembra che ci sia una cosa da non trascurare: Top Shot salva gli altri fotogrammi ad una risoluzione molto più bassa rispetto all’immagine originale (ossia 3 megapixel rispetto alla risoluzione originale di 12,2 megapixel). Gli scatti sembrano ancora validi, ma la nitidezza e i dettagli delle immagini esportate con Top Shot sono notevolmente inferiori.

Mentre la risoluzione è più bassa e i dettagli non sono così nitidi, Top Shot è abbastanza intelligente da mantenere i soggetti quasi alla massima qualità.

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