E’ passato un mese dal day one in cui Google Stadia è stato recapitato agli appassionati di tutto il mondo, noi compresi.
Abbiamo acquistato la Founder Edition, un pacchetto destinato ai primi utenti che contiene il controller e una Chromecast Ultra, incluso anche l’abbonamento a Stadia Pro, in questo tempo abbiamo testato il sistema nelle più svariate condizioni di connettività e ora siamo pronti a dirvi cosa ci è piaciuto e dove Google deve ancora lavorare.

Prima di lasciarvi al nostro video però, ricordiamo brevemente che cos’è Google Stadia e perché da più parti è considerata una rivoluzione per il mondo dei videogiochi.
Si tratta di un apparato di cloud gaming, ovvero un complesso sistema che consente di giocare a titoli moderni senza dover disporre di un hardware prestante quale console o PC, è sufficiente uno schermo e un’interfaccia di controllo, mouse e tastiera, oppure un controller.
I server di Google faranno il lavoro sporco, macchine potenti e pronte per gestire le vostre sessioni di gaming, a voi basterà una connessione a banda larga e tutto viaggerà online, sincronizzato all’istante per garantire una piacevole esperienza di gioco.

Finché si tratta di film l’efficacia dello streaming è data quasi per scontata, ma il tutto si complica quando bisogna azzerare i tempi di input mentre si gioca ad uno sparatutto o arcade al volante di una Formula 1.
Google però pare esserci riuscita e l’ha fatto in anticipo sulle controparti di Microsoft e NVIDIA, ha lanciato Google Stadia e seppur ancora incomplete, le sue funzioni potrebbero già ingolosirvi, scopriamo qualcosa in più.

La nostra esperienza con Google Stadia

Lo Streaming e l’esperienza di gioco

Cominciamo dalle fondamenta, ovvero dalla qualità dello streaming.
Google probabilmente si è concentrata prima di tutto sul predisporre solide basi tecniche per il funzionamento di Stadia e il risultato è stato convincente.

Il gioco gira su macchine dotate di specifiche importanti, per quello che conosciamo, e si affida alla rete di server di Google per veicolare lo streaming sui nostri dispositivi.
Sono compatibili i PC con browser Chrome, TV o monitor a cui è collegata la Chromecast Ultra e gli smartphone (per ora solo gli ultimi Pixel di Google).
Tutto è sincronizzato e gestito tramite algoritmi per minimizzare l’input lag, la latenza e nel contempo massimizzare la qualità dello streaming audio e video su reti a banda larga.

Ora, la carta promette bene ma è l’esperienza sul campo che ci permette di rapportare le caratteristiche alla realtà.
Noi abbiamo sperimentato le capacità di Google Stadia in diverse condizioni e complessivamente riteniamo più che positiva l’esperienza.
Google dichiara una velocità minima di download di 10 Mbps per poter usufruire di Stadia, le performance però devono salire a 20 Mbps per il FullHD a 60 fps e 35 Mbps per il 4K a 60 fps.

Di fatto se con uno speed test girate attorno ai 15 Mbps è meglio lasciar perdere (parliamo sempre di velocità di download) non tanto perché la banda non sia sufficiente, quanto perché il dato di picco degli speed test non dice molto sulla stabilità della rete, che è la cosa più importante.

In particolare con una connessione 30/3 abbiamo avuto qualche problema nelle ore pomeridiane e serali, dovuti alla classica congestione che si verifica quando sono collegate più utenze alle centrali base del provider.
Altri inconvenienti nascono dal collegamento wireless tra PC/Chromecast/Smartphone e il router di casa, basta essere un po’ troppo lontani per veder peggiorare drasticamente l’input lag (il tempo che intercorre dal momento in cui premete il tasto a quello in cui l’azione viene effettivamente eseguita).

In condizioni ottimali, cioè al mattino e collegando con cavo LAN il PC e via cavo il controller, siamo riusciti tranquillamente a giocare in FullHD a 60 fps, con una giocabilità assoluta, senza problemi rilevanti di inpunt lag, ottima qualità audio e video anche nelle scene più complesse e dinamiche.

Con una rete più veloce, sperimentato con una Gbps, chiaramente l’esperienza di gioco diventa in tutto e per tutto paragonabile a quella che si può ottenere giocando in locale su PC o console, rimane un minimo input lag ma il vostro cervello ne terrà conto e nel giro di 3 minuti ve ne sarete scordati, tutto ciò diventa più complicato se scende la velocità della rete, ma sempre entro certi limiti tollerabili.

La qualità generale dell’esperienza dipende da due fattori, la velocità della rete e il gioco stesso. E’ chiaro che con alcuni titoli un eventuale input lag possa essere ininfluente, mentre con altri anche solo pochi ms possono diventare un problema.

Cosa succede quando la rete non è stabile e la velocità scende sotto i 10 Mbps? I comandi non rispondono o lo fanno molto lentamente, si creano artefatti visivi dovuti alla compressione, infine si assiste a blocchi dell’immagine o alla desincronizzazione tra audio e video.

Una nota la dedichiamo all’uniformità nell’esperienza di gioco tra i diversi dispositivi.
In questo momento sfruttando Google Pixel 4 XL la qualità dello streaming e la reattività sono nettamente migliori rispetto alla TV e al browser, la Chromecast Ultra si piazza al secondo posto ma ha evidenziato parecchi bug in questi mesi, con Chrome fila tutto liscio ma la qualità delle immagini è inferiore.

Un problema tutto italiano

Il risultato ottenuto da Google nella qualità dello streaming su Stadia è impressionante, basta una rete che normalmente è considerata di scarsa qualità, per poter giocare in FullHD HDR a 60 FPS.

Già, il problema però è che in Italia è ancora incredibilmente elevato il numero di persone che non hanno accesso a reti veloci.
Non basta la disponibilità della banda larga per potersi considerare immuni dal digital divide, sono ancora la maggior parte le reti bloccate ai 2-3 Mbps in download.

Questo scenario non è positivo per Google Stadia, non è colpa di Google, non è colpa nostra, speriamo che le reti 5G possano rappresentare nel medio periodo una buona soluzione.

Controller e Chromecast Ultra

Sono gli unici due elementi hardware (comunque opzionali) che vi permettono di giocare a Stadia.
Il controller può essere utilizzato con ogni tipo di display, ha alcuni comandi rapidi per Google Assistant, home di Stadia, per il resto ha forma classica, è confortevole e dotato di due grilletti posteriori, due joystick simmetrici, 4 tasti funzione, 4 tasti direzionali.
E’ facilissimo da configurare e per il momento funziona via wireless, collegandosi direttamente ai server Stadia, solo in configurazione con Google Chromecast ultra, mentre va collegato tramite cavo USB a PC e smartphone; in futuro la compatibilità wireless verrà estesa a tutti i supporti.

In futuro potrete usare anche altri controller, inoltre rimangono validi i classici mouse e tastiera, se quindi prevedete di giocare su Stadia solo con il PC, non è nemmeno necessario dotarsi di controller.

La Chromecast Ultra è totalmente opzionale, in questo momento solo gli esemplari inclusi nella Founder e Premiere Edition sono dotati di firmware apposito per Stadia, presto però anche le altre Chromecast in circolazione riceveranno l’aggiornamento necessario.

Il dongle da attaccare a TV e monitor, permette di sfruttare l’abbonamento a Stadia Pro, arrivando quindi alla risoluzione 4K HDR a 60 fps.

L’offerta di Google Stadia

Google Stadia è proposto in due pacchetti, standard e Pro, il primo però non è attualmente sottoscrivibile e lo sarà solo dal 2020.
Con la formula base avrete accesso ad uno streaming in FullHD HDR a 60 fps e audio stereo, non ci saranno particolari vantaggi per l’acquisto dei giochi che avranno prezzi variabili.

Con Stadia Pro lo streaming arriva al 4K HDR a 60 fps, audio 5.1 e l’abbonamento prevede un costo di 9,99 Euro al mese.
Ogni mese avrete accesso a due titoli gratuiti e ad alcuni sconti esclusivi, i giochi rimarranno però a pagamento.

La formula ha ricevuto molte critiche dal momento che nell’era del gaming online è possibile ottenere diversi giochi gratuitamente, piattaforme come Steam e Origin hanno abituato a offerte vantaggiose in tal senso.
C’è da dire che Stadia attualmente non ha competitor veri e propri, vedremo se in futuro questa offerta subirà cambiamenti.

Sono 12 i giochi disponibili al lancio, diventeranno 24 a breve, all’elenco sottostante vanno aggiunti Destiny 2, Samurai Shodown e Farming Simulator 2019.

In effetti per il momento l’offerta di giochi non è delle migliori, ci bisogna dare il giusto tempo a Google per migliorare la proposta, siamo sicuri che nel 2020 la situazione cambierà radicalmente.

Le funzioni che mancano e le critiche

Google Stadia ha ricevuto molte critiche da parte di testate di settore ed esperti, da un lato viene criticata la proposta commerciale che prevede l’abbonamento per il 4K senza vantaggi particolari sui giochi (i titoli gratuiti sono di secondo ordine), dall’altro viene sottolineata l’assenza di molte interessanti funzioni che erano state promesse da Google in fase di presentazione.

In particolare non è ancora possibile usufruire del Buddy Pass, che consente di invitare un amico su Stadia Pro con un pass gratuito per un primo periodo, manca anche il Crowd Play, una funzione che permette agli spettatori di uno streaming di unirsi al gioco, inoltre non è possible effettuare live direttamente su YouTube, giocare con smartphone non Pixel, oltre a tante altre piccole cose che nell’interfaccia vengono indicate come “in arrivo”.

Il parco titoli è poi ancora piuttosto limitato e non è previsto un sistema di accesso che tenga conto dei giochi acquistati precedentemente su altre piattaforme.

Infine, ma qui parliamo di limiti intrinseci nella tecnologia, Stadia non garantisce una copia digitale dei giochi, a seguito di investimenti si sarebbe comunque esposti al rischio che tutto vada perduto,  nella sciagurata ipotesi in cui Google Stadia chiuda i battenti (eventualità comunque da non escludere considerata la storia di Google).

Conclusioni

Google Stadia ha cominciato dal basso e dovrà superare diverse sfide per riuscire a conquistare gli esigenti cuori dei gamers.
Dal punto di vista tecnico ci sono già ottime basi, che non potranno che migliorare nel tempo, raggiungendo finalmente le promesse di qualità annunciate, più dura sarà invece rimpolpare il catalogo di giochi con le ultime uscite e accaparrarsi esclusive grazie a partnership con i big del settore.

Microsoft, NVIDIA e Sony non stanno di certo a guardare e potrebbero mettere i bastoni tra le ruote a Google per quanto riguarda la disponibilità dei titoli, staremo a vedere, nel mentre Stadia può sfruttare il momento per completarsi e concludere il puzzle di funzionalità che potrebbero in ultima analisi diventare l’arma in più nella proposta di big G.

Ci sarà magari il tempo per una revisione dei pacchetti e dei costi dei giochi, chissà che Google non possa tornare sui suoi passi con un’offerta più aggressiva. In questo senso un ruolo importante l’avrà lo sviluppo di seri competitor, a beneficiarne saranno gli utenti.

Infine, l’accoglienza fredda da parte degli “hard-gamers” potrebbe suggerire a Google di ricalibrare il target di Stadia, rivolgendosi maggiormente a giocatori tiepidi, che amano farsi una partita al gioco preferito ogni tanto o con gli amici e che possono quindi equipaggiarsi di tutto il necessario senza dover acquistare PC potenti o console da diverse centinaia di Euro. I prossimi mesi saranno cruciali, voi siete pro o contro la “rivoluzione” Stadia? la acquistereste?

A noi è piaciuta, il futuro è nel cloud gaming e Google Stadia ne è una prova concreta e già sperimentabile, deve migliorare e lo farà, siamo fiduciosi.