Per sopperire alla mancanza di due fotocamere posteriori, l’azienda di Mountain View ha ben pensato di implementare sui Google Pixel 3 un ancor più ricco pacchetto di funzionalità software dedicate, noto asso della manica degli smartphone di Google.

Fra le nuove funzioni esclusive di Google Fotocamera che molto hanno a che fare con l’intelligenza artificiale ce n’è una che si chiama Super Res Zoom. Google la spaccia come alternativa al classico sensore secondario che spesso accompagna quello principale, il teleobiettivo con zoom ottico 2x per intendersi, ma vediamo di cosa si tratta.

Dal blog di Big G leggiamo innanzitutto questo: Super Res Zoom means that if you pinch-zoom before pressing the shutter, you’ll get a lot more details in your picture than if you crop afterwards. Ecco un confronto veloce fra quello che si può ottenere con Pixel 3 a paragone di un Pixel 2.

Di qui, sorge spontanea la domanda. Come ottenere questo surplus di dettagli? Per poterlo fare Google sostiene di essere in grado di catturare un maggior numero di fotogrammi con sistemi di upscaling che lavorano con l’ausilio del machine learning quali ad esempio Google RAISR.

Come viene specificato nella stessa descrizione della funzionalità in questione, tali sistemi permettono di catturare varie particolarità altrimenti inafferrabili quali bordi dritti, trame, sebbene rimanga chiaramente impossibile recuperare determinati dettagli naturali.

Comunque, oltre a questo il Super Res Zoom di Google Pixel 3 e Google Pixel 3 XL sfrutta particolari soluzioni relative al colore come la demosaicizzazione, algoritmo dedicato alla ricostruzione della rappresentazione a colori di immagini a partire dai dati grezzi ottenuti, oltre al multi-frame, chicca che, grazie alla combinazione di immagini scattate in successione consente di ottenere un risultato con una quantità di dettaglio maggiore, un processo che viene utilizzato anche in astronomia.

Oltre a spiegare in che modo il software dedicato alla fotocamera dei Pixel 3 sfrutti anche i tremolii della mano per la questione, Google ci lascia un breve video dedicato alla funzione in oggetto e un insieme di suggerimenti più o meno utili su come sfruttare al meglio il Super Res Zoom:

  • Funzionamento a partire da uno zoom minimo di 1,2x, cioè a metà strada fra la visuale standard e il primo step dello zoom;
  • Non esagerare nell’ingrandimento per ottenere risultati discreti;
  • Evitare di zoomare su oggetti in movimento rapido.

Se volete approfondire, ci sono poi altri dettagli più specifici al riguardo che trovate nelle fonti in basso a destra. Che ve ne pare? Il box dei commenti in basso è a vostra disposizione.

Vai a: Recensione Google Pixel 3 XL: Android così è adorabile, ma quel notch è da incubo