Con un post su Google AI Blog il team del colosso di Mountain View ha deciso di soffermarsi sul sistema di apprendimento automatico su cui si basa l’app Google Recorder, lanciata con i Google Pixel 4 e di recente sbarcata anche sui precedenti smartphone di Google.

Il team di Google spiega che gran parte delle informazioni sono trasmesse attraverso il discorso ma, anche se molte persone utilizzano dispositivi di registrazione audio per conversazioni, interviste, lezioni e altro, può essere molto difficile analizzare in seguito ore di registrazioni per identificare ed estrarre le specifiche informazioni desiderate.

Per l’app Google Recorder, Google ha ottimizzato un modello studiato per lunghe sessioni che possono durare ore, arricchendolo di un apposito strumento capace di riconoscere attraverso l’intelligenza artificiale le singole parole, consentendo così agli utenti di fare clic su una parola nella trascrizione per ascoltare l’audio corrispondente.

Anche l’aspetto visivo è molto importante e il registratore di Google a tal riguardo mostra l’audio come una forma d’onda colorata in cui ogni colore è associato a una diversa categoria di suono.

Infine, Google seleziona tag che “rappresentano al meglio il contenuto del discorso” al termine della registrazione e questi suggerimenti possono essere utilizzati per comporre un titolo, in modo tale che gli utenti in seguito abbiano un vero e proprio titolo e non soltanto uno predefinito per giorno e ora.