Negli ultimi anni i chatbot sono divenuti sempre più comuni, trovando applicazione in vari settori e pare che il team di Google sia al lavoro su una soluzione capace di garantire un modello che sia in grado di offrire un chatbot di tipo umano che sia capace di parlare di qualsiasi cosa.

Il team di ricercatori di Google Brain nelle scorse ore ha svelato i dettagli relativi a Meena, un modello di conversazione neurale addestrato per cercare di correggere il “difetto critico” degli attuali chatbot, che spesso dicono cose contrastanti e non specifiche al contesto oppure dimostrano di non avere buon senso e conoscenze di base.

Il modello Meena di Google si concentra sulla comprensione del contesto di una conversazione per fornire una risposta ragionevole, il tutto con l’obiettivo di creare qualcosa che possa “chattare praticamente su tutto ciò che un utente desidera”.

Il progetto Meena punta sull’intelligenza

Meena è stato realizzato sulla base di 341 GB di testo di conversazioni sui social media di dominio pubblico, ovvero 8,5 volte più dati rispetto ai modelli generativi all’avanguardia esistenti.

Google ha creato un nuovo benchmark di qualità per i chatbot e ai valutatori umani viene chiesto di giudicare se una risposta è “ragionevole nel contesto”. Stando a tale benchmark, la soluzione di Google è decisamente migliore di quelle della concorrenza:

In attesa dei primi riscontri pratici, per ulteriori informazioni vi rimandiamo alla pagina dedicata al progetto.