Di recente potreste aver notato una proliferazione di applicazioni che propongono prestiti personali sul Play Store e il team di Google ha pubblicato nuove regole nelle norme per gli sviluppatori volte a impedire che tali app con abusi riescano ad “attecchire” nello store.

Le norme di Google già vietavano le app che espongono gli utenti a servizi finanziari “ingannevoli o dannosi” ma ora stanno divenendo più specifiche.

Definiamo i prestiti personali come prestito di denaro da un individuo, organizzazione o entità a un singolo consumatore su base non ricorrente, non allo scopo di finanziare l’acquisto di un capitale fisso o istruzione. I consumatori di prestiti personali necessitano di informazioni sulla qualità, le caratteristiche, le commissioni, i rischi e i benefici dei prodotti in prestito al fine di prendere decisioni informate sull’opportunità di intraprendere il prestito.

Le app per prestiti personali devono divulgare le seguenti informazioni nei metadati dell’app:
  • Periodo minimo e massimo per il rimborso
  • Tasso percentuale annuo massimo (APR), che generalmente include il tasso di interesse più le commissioni e altri costi per un anno, o altro tasso analogo calcolato coerentemente con la legge locale
  • Un esempio rappresentativo del costo totale del prestito, comprese tutte le commissioni applicabili

Non sono ammesse app che promuovono prestiti personali che richiedono il rimborso integrale entro 60 giorni o meno dalla data di emissione del prestito.

E sempre a proposito del Play Store, diversi report negli ultimi giorni sostengono che Google abbia implementato un processo di revisione delle app più approfondito per tutti gli sviluppatori con l’obiettivo di rendere la piattaforma più sicura da spam, malware e app clone.

Stando a quanto reso noto da Google, tuttavia, tali report non sono fondati: il colosso di Mountain View, infatti, si sta dando più tempo per rivedere le app di nuovi sviluppatori ma questa procedura non è stata estesa a tutti gli sviluppatori.

L’equivoco pare sia stato causato da un post su Choice of Games e da alcuni commenti su Reddit e Hacker News e sarebbe partito da un fraintendimento tra il team di Google e uno sviluppatore che pubblica app sul Play Store ormai da tanti anni (e invece è stato per errore ritenuto un “novello”, soggetto pertanto ad una revisione più accurata).

Per gli sviluppatori di lunga data, pertanto, al momento non sono previste novità.