Ormai sappiamo quasi tutto sui nuovi Google Pixel 4 e Google Pixel 4 XL, compresa la presenza di un sistema di riconoscimento facciale simile al Face ID di Apple. Per “educare” al meglio il nuovo sistema biometrico, è necessario svolgere una serie di step pensati per permettere al componente hardware di riconoscere un gran numero di volti.

Pare che Google, per velocizzare questo sistema, si sia affidato ad aziende esterne. Quest’ultime, in accordo con Big G, avevano il compito di fermare alcuni tipi particolari di individui – molto spesso di colore – e offrire loro una gift card da 5$ per aiutare Google a migliorare la tecnologia di riconoscimento facciale, spesso impegnando gli intervistati in un gioco simile a Snapchat.

Per farlo, gli interessati banalmente “vendevano la loro faccia” guadagnando poi un piccolo compenso per il disturbo. Fin qui niente di male, se non che Randstad, una delle aziende incaricate di svolgere questo tipo di lavoro, abbia istruito i suoi dipendenti ad andare a cercare persone di colore senza fissa dimora. Volendo fare i maliziosi, la scelta di questo target può dipendere dal fatto che in alcuni casi possono essere facilmente raggirati.

C’è da dire però che il lavoro svolto da Randstad possa essere stato fatto all’oscuro di Google che, lo ricordiamo, aveva messo su un piccolo sistema di ricompensa. In ogni caso resta il fatto che siamo difronte ad un metodo di lavoro alquanto subdolo; alcuni potrebbero addirittura chiedersi perché Big G non abbia utilizzato il suo prezioso sistema di machine learning per ottimizzare al massimo la precisione del sistema di riconoscimento facciale integrato nei nuovi Pixel 4.