Google fa due passi verso le questioni ambientali: da una parte con il cosiddetto EIE (acronimo di Environmental Insight Explorer) strettamente legato a Google Maps, dall’altra con l’aiuto di una startup californiana chiamata Aclima.

Analisi e pianificazione mirata con Environmental Insight Explorer

Environmental Insight Explorer è uno strumento per il momento in beta lanciato da Google il 10 settembre scorso che ha il fine di supportare le città nella lotta contro le emissioni di gas serra.

Per mezzo della fotografia aerea, interagendo con Google Maps e utilizzando altri strumenti che servono ad esempio a raccogliere i dati sul traffico, e a calcolare la carbon footprint di una città o di una certa area, Google attraverso questo sistema innovativo può stimare le quantità di energia di abitazioni e aziende presenti sul territorio e le emissioni che ne derivano.

I dati raccolti, combinati con il database di Google Maps, andranno poi inoltrati a residenti, proprietari delle ditte e ai Comuni delle città che utilizzeranno questo sistema di modo che possano prendere misure più efficaci per ridurre il dispendio energetico, anche per quanto riguarda la mobilità e le emissioni relative al traffico.

“Tale strumento sta osservando le migliaia di città che oggi non hanno i fondi necessari da investire nell’analizzare dati di questo tipo” ha sottolineato Nicole Lombardo di Google in proposito in un’intervista a Fast Company.

Al momento Environmental Insight Explorer è ancora in fase beta, il che significa anche che le analisi sono rivolte a un numero ristretto di città; questo è il collegamento per darci un’occhiata.

Sensori Aclima sulle auto di Google Street View

Le vetture di Google Street View si armeranno presto di alcuni sensori firmati Aclima. I dati da raccogliere concernono l’anidride carbonica, il monossido di carbonio, l’ossido nitrico, il biossido di azoto, l’ozono e il particolato; le città oggetto dei primi test: Houston, Sydney e Città del Messico.

Davida Herzl, fondatore e CEO di Aclima, in riferimento a un recente studio sulla variabilità della pulizia dell’aria, ha riportato a TechCrunch quanto l’inquinamento dell’aria di una medesima strada cittadina possa cambiare (dalle cinque alle otto volte) a seconda di dove si faccia la rilevazione. Da qui, nasce l’idea di utilizzare le vetture di Google Street View per fare analisi più minuziose, utili di conseguenza a supportare la gestione urbanistica.

“Tali misurazioni possono fornire alle città degli indizi su cui lavorare per un passaggio più rapido verso città più intelligenti e più sane” ha sostenuto in proposito il Program Manager di Google Earth Outreach Karin Tuxen-Bettman.

A partire dall’autunno prossimo, dunque, le auto munite dei sensori scenderanno sulle strade occidentali degli Stati Uniti, quindi in Europa secondo quanto riportato dalla stessa startup già legata da tempo a Google.