Nest, prima di essere acquisita da Google, ha dato il via a quella che potremo definire “rivoluzione casalinga”. I primi dispositivi smart per la casa hanno avviato un processo che ha scaturito la nascita di una maggiore consapevolezza nel settore della smart home – fino ad allora visto con poco interesse dalle aziende hi-tech -, grazie a prodotti in grado di gestire al meglio il riscaldamento delle nostre case o la nostra sicurezza.

È proprio su quest’ultimo importante aspetto che ruota una nuova feature in rollout per il Nest Secure. Infatti, il sistema di sicurezza modulare Nest Guard, può fare affidamento al set di microfoni presenti al suo interno per individuare il suono proveniente da un vetro rotto. L’idea alla base è che, anche se i sensori accoppiati al Nest Secure non dovessero individuare un tentativo di effrazione, i microfoni del Nest Guard potrebbero percepire il suono di un vetro rotto.

La funzione di “ascolto” può essere attivata attraverso le impostazioni dell’applicazione Nest. Per farlo bisogna andare nelle Impostazioni > Sicurezza > Livelli di Sicurezza > Lontano e custodito > Rilevazione vetro rotto. È anche possibile impostare il tempo trascorso prima che il sistema informi l’utente che è stato rilevato un vetro rotto.

Google consiglia ai suoi utenti di posizionare il Nest Guard a circa 4 metri da una finestra o una porta che si vuole monitorare, e di attivare la funzione solo durante la notte o mentre si è fuori casa. La funzione è anche a prova di privacy in quanto tutti i suoi registrati vengono processati localmente e non sono inviati tramite Wi-Fi ai server di Google.

Inoltre, a partire da oggi, anche i Google Nest Hub e Google Nest Hub Max presentano interessanti novità. Entrambi i dispositivi smart di Google avranno modo di “percepire” la nostra presenza tramite l’utilizzo di ultrasuoni ad alta frequenza – tranquilli, gli animali in casa non avranno problemi -, cosa che vale anche per il modello Hub Max che dispone di una fotocamera.

L’utilizzo degli ultrasuoni serve al software per capire la distanza a cui si trova l’utente investito dall’onda sonora. Il risultato di questa operazione ha ricadute sull’utilizzo stesso dei dispositivi smart e sull’interfaccia. Infatti, avvicinandosi al Google Nest Hub (Max) causa un cambiamento nelle schede relative al meteo, attiva i comandi touch a schermo; di contro, aumentando la distanza fra noi e il dispositivo comporta la disattivazione dei comandi touch a schermo, l’aumento del font e dell’interfaccia generale.

Google ci tiene a precisare che tutte le nuove feature presenti sui Google Nest Hub non sfruttano la telecamera presente sul Max, pertanto non ci sono problemi dal punto di vista della privacy.