Inizio mese scorso vi avevamo parlato di un nuovo set di interessanti feature in arrivo sui Google Nest Hub e Google Nest Hub Max. Nello specifico avevamo visto come i due dispositivi smart di Google fossero in grado di “percepire” la vicinanza di una persona tramite un mix di sensori.

Se il Google Nest Hub Max può farlo sfruttando i sensori e la fotocamera, cosa ben diversa avviene per il Google Nest Hub che invece ne è sprovvisto. Ma allora come fa a percepire la presenza di una persona? Lo scopriamo grazie ad lungo post di Ashton UdallProduct Manager di Google Nest.

Google Nest Hub: come funzionano gli ultrasuoni

A seguito di una ricerca, si è scoperto che il 33% degli adulti over 65 ha un problema di vista che incide sulla qualità della vita e sulla lettura di testi ad una certa distanza. Per facilitare la vita a questi utenti (e non solo), il team di sviluppo di Google Nest ha creato quella che viene etichettato come “ultrasound sensing“.

Prendendo spunto dal mondo animale e precisamente dal modo in cui i pipistrelli mappano l’ambiente circostante, i Google Nest Hub e Nest Hub Max inviano nell’ambiente una serie di onde sonore inaudibili – nel range dei suoni ad elevata frequenza -, per valutare la distanza di una persona dai due dispositivi smart.

Più ci si avvicina al display, più questo mostra automaticamente più informazioni e relativi comandi touch; diversamente, più ci si allontana, più l’interfaccia muta per mostrare solo le informazioni più importanti con testo sempre più grande.

La funzione è stata ottimizzata sperimentando un gran numero di font, testi, spaziatura, colori, contrasti e utilizzo dello spazio a disposizione dell’interfaccia, al fine di rendere sempre comprensibile (e visibile) le informazioni mostrate a schermo.

Allo stato attuale l’utilizzo degli ultrasuoni viene sfruttato per gestire i timer, l’interfaccia del meteo e i tempi di percorrenza sulle mappe. A partire dalle prossime settimane, i Google Nest Hub e Nest Hub Max inizieranno a mostrare promemoriaappuntamenti e altro mano mano che ci si avvicina al display.