Non era ancora autunno quando vi raccontavamo della prima denuncia nei confronti di Google per violazione della privacy. In quel caso era stato un cittadino americano ad adoperarsi contro il colosso per aver “spiato” lui (e milioni di altri utenti) contro il suo volere.

Adesso le conseguenze delle presunte violazioni attraversano l’oceano e si fanno più serie: le agenzie per la tutela dei consumatori di Grecia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Slovenia e Svezia hanno preso in mano la questione e si sono mosse per sollecitare le autorità competenti, forti della dura presa di posizione del NOYB nei confronti di Mountain View.

Il BEUC, l’associazione europea dei consumatori, di recente si è pronunciato così: “Pratiche scorrette come questa e non conformi al GDPR nascondono al consumatore come vengono trattati i dati personali, peraltro acquisiti senza averne consenso”.

Un portavoce di Google, interpellato sulla questione, ha dichiarato: ” La cronologia delle posizioni è disattivata di default e comunque si può modificare, cancellare o mettere in pausa in qualsiasi momento. Quando è attiva serve a migliorare le informazioni sul traffico stradale”.

Voi da che parte state?