Dopo la fallimentare asta per l’acquisto di 6000 brevetti da Nortel, Google ha siglato un accordo con IBM. Con una mossa tesa a creare una prima difesa contro le azioni legali che stanno travolgendo il mondo Android, Mountain View si è infatti aggiudicata 1030 brevetti da Big Blue che spaziano in un’ampia area: si passa infatti dalla produzione e progettazione di microprocessori e memorie, alla progettazione di server e router, fino a programmazione ad oggetti e database relazionali.

È ovvio che non tutti questi brevetti riguardino direttamente il mondo mobile, ma un portavoce di Google ha (giustamente?) detto che “come molte compagnie attive nel mondo della tecnologia, a volte acquisiamo brevetti importanti per il nostro business” . Non è stata rivelata la dimensione finanziaria dell’acquisizione.


La decisione di acquistare brevetti è in contrasto con le parole di Larry Page, CEO di Google, il quale ha negato l’evidente disastrosa situazione legale di Android e ha dichiarato che la compagnia si sarebbe impegnata sul fronte dello sviluppo software più che su quello dell’acquisizione di proprietà intellettuali. Tuttavia, la mossa di Google è comprensibile se si pensa che la società non ha alcun tipo di brevetto su cui poter far leva per difendersi nei tribunali (esclusi quelli riguardo il campo d’attività di Google per eccellenza: la ricerca).

Brevetti sulla programmazione ad oggetti e sui database relazionali possono essere potenzialmente vitali in scontri come quello che si sta consumando con Oracle, anche se non è dato sapere se i brevetti in questione possano essere rilevanti nei procedimenti giudiziari attualmente in corso. Il prossimo obiettivo di Google sembra essere InterDigital, una compagnia che si occupa di ricerca e sviluppo nel campo delle tecnologie wireless, i cui brevetti potrebbero risultare estremamente utili in scontri con altre realtà (Microsoft, Apple, ecc).

[Via SlashGear.com]