Google aveva parlato qualche tempo fa di un piano per crittografare i DNS attraverso Chrome, il suo browser, osteggiato dagli ISP ma ben visto da tutti coloro che hanno a cuore la privacy degli utenti; essendosi alimentate un po’ di chiacchiere, il colosso di Mountain View ha deciso di far chiarezza.

Il funzionamento del sistema attuale è il seguente: ogni volta che viene digitato un URL nel browser le informazioni vengono inviate a un provider DNS (Domain Name System) che converte la richiesta in un “indirizzo IP”, che identifica i siti web su Internet. L’idea di Google è quella di andare a salvaguardare la privacy degli utenti nella navigazione impedendo che qualcuno possa tracciare i siti che vengono visitati e magari dirottare la navigazione verso altri lidi.

In parole povere, Chrome verificherà il DNS e in particolare se questo faccia parte di un elenco di DNS compatibili con DoH (DNS over HTTPS, che ha l’obiettivo di migliorare la privacy degli utenti facendo da scudo a possibili attacchi cosiddetti man in the middle), e solo in tal caso abiliterà DoH; in caso contrario, il funzionamento sarà identico all’attuale.

Stando a quanto affermato da Google, tale sistema non andrà ad interferire con possibili controlli (ad esempio quelli genitoriali) che permettono all’ISP di individuare e bloccare i siti web non appropriati.

Apparso invece un piccolo bug nel mondo di Android TV, che vede fuoriuscire le scritte relative al dispositivo Chromecast in stato di stand by dallo schermo; oltre ad essere poco appagante dal punto di vista estetico, sembra che questo bug non comporti alcun malfunzionamento. Google è stata informata di ciò, e speriamo risolva questo piccolo malfunzionamento in breve tempo.