Tra le tante richieste di brevetto presentate da Google, ve n’è anche una che riguarda un particolare utilizzo che è possibile fare della fotocamera dello smartphone.

Il colosso di Mountain View, infatti, avrebbe sviluppato una soluzione capace, attraverso una fotocamera, di “guardare” l’espressione di chi utilizza il dispositivo al fine di cercare di rilevare le sue emozioni.

Nella descrizione di tale domanda di brevetto si parla di “un dispositivo di elaborazione che include una telecamera configurata per catturare un’immagine di un utente del dispositivo di elaborazione, una memoria configurata per memorizzare l’immagine dell’utente, almeno un processore e almeno un modulo”.

Tale modulo viene attivato dal processore per ottenere un’indicazione dell’immagine dell’utente del dispositivo informatico e determinare, in base a quell’immagine, un primo tag di classificazione delle emozioni e identificare almeno un’immagine grafica da un database di immagini che hanno una classificazione emotiva associata a quel tag.

Sempre secondo la domanda di brevetto di Google, il dispositivo informatico è in grado di analizzare le caratteristiche del viso e della foto che possono cambiare a seconda dello stato emotivo di una persona, così da determinare uno o più tag di classificazione delle emozioni (per esempio, la forma dell’occhio, la dimensione dell’apertura della bocca, la forma della narice, la posizione del sopracciglio e altre caratteristiche del viso che potrebbero cambiare in base all’emozione provata).

Sarà interessante scoprire se questo sistema sarà utilizzato sui modelli della serie Google Pixel 4.