Alcuni affermano che la vera star dell’evento di Google non è stata la nuova gamma di Google Pixel 4, ma bensì l’arrivo della seconda generazione di Google Assistant. Effettivamente ciò che abbiamo visto ieri ci ha lasciato davvero a bocca aperta, anche se come sempre dobbiamo aspettare e sperare che tutto quello che è stato mostrato arriverà presto anche nel nostro Paese.

Però, tramite il classico data mining dell’app Google versione 10.74.6, scopriamo che la nuova generazione di Google Assistant non sarà esclusiva del solo mercato americano. Infatti, una serie di stringhe di codice mostrano come l’assistente Google arriverà presto anche in Canada, nel Regno Unito Singapore.

Ma le novità non finiscono qui: il nuovo Google Assistant necessita della connessione ad Internet per funzionare e che, anche per i paesi non anglofoni, la versione in lingua inglese è utilizzata a puro scopo dimostrativo. Il data mining ha scovato ulteriori informazioni anche circa la funzione “Rise to Talk”, ovvero la feature che permette di sollevare lo smartphone ed iniziare a parlare per attivare Google Assistant senza utilizzare la keywordOk Google“.

Lo scopo di Google è quello di attivare l’assistente digitale in maniera semplice e naturale, come se fossimo impegnati in una conversazione reale. La cosa è effettivamente utile ma ci vengono in mente diversi interrogativi legati alla privacy e all’autonomia. Ad esempio: come fa Google a capire che stiamo veramente parlando con l’assistente oppure con un’altra persona in stanza? La funzione implica che il microfono sia sempre attivato per registrare la nostra voce? Se sì, che impatto avrà sulla batteria?