Google Assistant, l’assistente virtuale del colosso di Mountain View, ha mostrato degli annunci pubblicitari nei risultati di ricerca ad un utente, resta ora da capire se si sia trattato di un semplice errore o di un infausto presagio.

Big G mette a disposizione degli utenti un gran numero di servizi molto apprezzati e tra questi Google Assistant è sicuramente uno degli strumenti più potenti e potenzialmente utili. Come per ogni prodotto utilizzabile gratuitamente, anche nel caso dell’assistente di Google non sarebbe poi una grande sorpresa se al suo interno iniziasse a comparire qualche forma di pubblicità. Se da una parte si è portati a sperare che, nell’eventualità, Google abbia almeno il buon gusto di inserire gli annunci in maniera discreta, dall’altra lo screenshot che vedete qui sotto arriva un po’ come un fulmine a ciel sereno.

google assistant annunci pubblicitari

Avvistato per la prima volta questa mattina dal team di SearchEngineLand, lo screenshot in questione proviene da un utente ed evidenzia la presenza di annunci pubblicitari in Google Assistant tra i risultati di ricerca. Più precisamente, alla richiesta dell’utente, Google Assistant ha effettuato una classica ricerca su Google, ma ad essere mostrato è stato soltanto il primo risultato, un annuncio, mentre quelli successivi non sono nemmeno visibili.

Non è ben chiaro che cosa sia effettivamente successo nel caso specifico. Innanzitutto la richiesta dell’utente sembra un tentativo di richiamare una Action di Assistant, che tecnicamente non dovrebbe tradursi in una ricerca su Google. Inoltre provando a replicare il risultato con la stessa esatta richiesta vengono mostrati risultati completamente diversi e nessun annuncio pubblicitario.

Il team di 9to5Google ha provato a mettersi in contatto con Big G per capire se ci sia in corso qualche test o se invece, come appare più probabile, si sia trattato di un semplice bug. Google Assistant è presente su oltre un miliardo di device e l’arrivo degli annunci pubblicitari all’interno della piattaforma non sembra un’ipotesi inverosimile, ma difficilmente Google li introdurrà in modo così fastidioso.