Con un post sul blog ufficiale, Scott Huffman, vicepresidente del team di ingegneri di Google Assistant, ha deciso di soffermarsi sulla “tecnologia vocale” e su come le interfacce di conversazione siano ora disponibili in altoparlanti, automobili, computer e telefoni.
Data questa ampia disponibilità, il colosso di Mountain View ha notato che l’utilizzo di Google Assistant è in gran parte guidato dall’ambiente in cui vivono gli utenti e da ciò che stanno cercando di ottenere nelle loro routine quotidiane.
Al mattino, useremo i nostri altoparlanti intelligenti per chiedere informazioni sul meteo o ascoltare le notizie. Durante il pranzo e durante il viaggio verso casa, manderemo sms e chiameremo i nostri amici o cercheremo ristoranti vicini. Quando arriviamo a casa, vogliamo ascoltare la musica. E alla fine della giornata, ci prepariamo per il giorno seguente con compiti come “impostare un allarme”, “impostare un promemoria” o “chiedere all’Assistente di ricordare gli incontri di domani”.
In sostanza, produttività, meteo, media e notizie su Google Home arrivano tutti al picco in mattinata mentre musica e programmazione del giorno successivo sono più frequenti di sera. Nel frattempo, l’utilizzo di Android per le comunicazioni aumenta man mano che gli utenti lasciano il lavoro e si preparano per le attività sociali.
In generale con Google Assistant sono 40 volte più frequenti le azioni rispetto alle ricerche, nel senso che le persone vogliono svolgere attività, come ascoltare musica o controllare la casa smart piuttosto che ottenere informazioni.
Con il lancio degli Smart Display e la nuova esperienza visiva per i telefoni, Google Assistant si è evoluto per diventare molto più dinamico e gli utenti hanno apprezzato la nuova interfaccia.
Inoltre, Google evidenzia che non sono necessari manuali utente da studiare per sfruttare le feature del suo assistente e persone di tutte le età, su tutti i tipi di dispositivi e in molte aree geografiche, lo usano senza problemi.
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