A tre mesi dalla multa record inflitta dalla Commissione Europea a Google, per abuso di posizione dominante relativa al suo sistema operativo Android, il colosso di Mountain View ritorna sull’argomento e lo fa per mezzo del proprio vice presidente Hiroshi Lockheimer.

Dopo aver presentato, la scorsa settimana, l’appello ufficiale contro la decisione della Corte Generale dell’Unione Europea, che aveva comminato una sanzione da 4,3 miliardi di dollari, Google ha preparato una serie di misure per adeguarsi alle condizioni imposte dagli organi europei e oggi le ha rese note.

Cambiano innanzitutto gli accordi con i produttori di smartphone che, solo per quanto riguarda i dispositivi destinati all’Area Economica Europa, potranno commercializzare smartphone e tablet non compatibili con Android o dotati di sistemi operativi da esso derivati.

Gli stessi produttori, e sempre limitatamente ai mercati europei, potranno acquistare separatamente le licenze per la suite di applicazioni Google e quelle per Ricerca Google e Google Chrome. Ci sarà quindi un nuovo sistema di licenze a pagamento, mentre Android continuerà a rimanere gratuito e open source.

Inoltre saranno offerti contratti commerciali per l’installazione non esclusiva (come accadeva in precedenza) di Ricerca Google e Google Chrome, che potranno essere pre-installate insieme alle app di produttori di terze parti. Il nuovo sistema di licenze sarà attivo per tutti i modelli lanciati sui mercati europei a partire dal 29 ottobre 2018 e sono già in corso le trattative tra Google e i suoi partner affinché siano siglati i nuovi accordi.

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