Le operazioni di aggiornamento firmware erano già state sveltite nel recente passato con i cosiddetti seamless update che hanno consentito di aggiornare il sistema operativo in maniera quasi impercettibile per l’utente, il quale può continuare ad utilizzare lo smartphone durante il processo. Google però sta per migliorare il migliorabile, eliminando cioè la richiesta delle credenziali al riavvio necessaria per avviare la verifica del corretto funzionamento delle app post aggiornamento.

In questo modo lo smartphone si avvierebbe ad operazioni concluse terminando in piena autonomia ogni faccenda relativa all’aggiornamento, il che renderebbe tutto più smart nelle occasioni in cui l’utente abbia disposto di svolgere il processo ad esempio durante la notte, svegliandosi così al mattino a giochi già fatti, come se nulla fosse successo.

L’ottimizzazione per gli aggiornamenti è stata scovata su Android Gerrit e in base alla descrizione del commit AOSP, il sistema individuato da Google “Resume on Reboot” sarà in grado di memorizzare in modo sicuro nell’istante in cui viene avviato il download dell’OTA il knowledge factor della schermata di blocco dell’utente. Google sta lavorando per implementare la novità dapprima sui Pixel 4, poi la estenderà ad Android ma non per tutti gli smartphone dal momento che questa richiede un HAL chiamato IRebootEscrow.

L’esordio di Resume on Reboot sui Google Pixel 4 potrebbe avvenire con uno dei prossimi aggiornamenti oppure insieme ad Android 11.