Avevate sentito parlare di Google Play Protect? “Contribuisce a rendere sicuro il dispositivo”, recita la stringa esplicativa di Google. Come? Analizzando le app presenti sul Play Store prima del download e verificando periodicamente e in autonomia la presenza sul dispositivo di app potenzialmente in grado di mettere a repentaglio la sicurezza dell’utente, anche se queste provengono da fonti terze.

Una protezione contro i malware, in buona sostanza. Ebbene, un’azienda indipendente che analizza i software antivirus ha voluto testare l’efficacia sia del Google Play Protect che di software alternativi con la stessa finalità. Il risultato non lascerà contenti gli utenti e ancor meno la stessa Google, il cui sistema si è rivelato meno efficiente delle soluzioni concorrenti.

Dal rapporto di AV-TEST emerge un’amara verità: Google Play Protect è stato in grado di riconoscere i malware appena nel 66% dei casi, ossia in due casi su tre, guadagnando così il titolo assai poco ambito di antivirus peggiore del lotto. Dietro di lui il vuoto, davanti “Safe” di F-Secure staccato di un buon 16%.

Il “cane poliziotto” di Google è stato sguinzagliato lo scorso luglio, dunque è possibile che venga addestrato a dovere nei prossimi tempi. Ma l’opera deve essere rapida oltre che massiccia: la sicurezza degli utenti deve essere una priorità.

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