Se vi capita di cambiare telefono con una certa frequenza, e reinstallate manualmente le vostre applicazioni, poteste aver notato che effettuando una ricerca per il termine “WhatsApp” sul Play Store di Google vengono restituiti almeno una decina di risultati, che potrebbero confondere gli utenti meno smaliziati.

Per rendere ancora meno evidente la “gabola” i produttori delle false applicazioni hanno nomi molto simili all’originale. Il vero WhatsApp è prodotto da WhatsApp Inc. ma troviamo nell’ordine (attenzione alla fantasia nella punteggiatura NdR): WhatsApp Inc.,.WhatsApp Inc.’ – WhatsApp Inc. , – WhatsApp Inc.° e WhatsApp Inc. !

Appare evidente di come sia facile cadere nel tranello, soprattutto per chi è meno esperto o non presta particolare attenzione durante l’installazione di WhatsApp. Le icone sono tutte molto simili tra di loro, a parte qualche eccezione, e non aiutano certamente a fare chiarezza.

Quello che però non è chiaro è perché Google approvi un numero così elevato di applicazioni con lo stesso nome e proposte da compagnie con nomi così evidentemente simili tra di loro. Anche nel caso di approvazione automatica sarebbe lecito attendersi una maggiore reattività da parte di una presunta intelligenza artificiale che, forse in questo campo, sembra avere ancora molto da imparare.