Si è conclusa lo scorso 2 ottobre l’asta per l’acquisizione delle frequenze 5G, operazione che ha visto TIM e Vodafone spendere 2,4 miliardi di euro ciascuno mentre molto minore è l’investimento effettuato da Fastweb.

Stando a quanto riportato da La Repubblica, di recente è stato prorogato dal 2023 al 2029 il termine di scadenza di alcune licenze, con la possibilità di commercializzarle e proprio Fastweb avrebbe deciso di cogliere la palla al balzo, acquistando al costo di appena 150 milioni di euro una frequenza appartenente a Tiscali, che nel corso dell’asta è stata oggetto di offerte miliardarie.

La vicenda sta suscitando non pochi problemi al governo e, dopo essere stata valutata anche in Parlamento, è ora passata all’esame del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Vodafone e Iliad hanno già presentato i propri ricorsi al TAR, altri operatori si sono rivolti all’Antitrust e lo Stato sta valutando il possibile danno erariale per la mancata asta di frequenze così importanti (pare possa aggirarsi intorno a 4 miliardi di euro).

In sostanza, il 5G deve ancora arrivare ma già sta scaldando gli animi di tutti i principali operatori del settore e Fastweb potrebbe correre il rischio di ritrovarsi con una dotazione di frequenze non sufficiente.