In merito alla recente istanza presentata dall’Unione Nazionale Consumatori all’AGCM e relativa ai costi nascosti applicati dagli operatori di telefonia, fissa e mobile, Fastweb ha rilasciato un comunicato stampa per chiarire la propria posizione.

Da tempo l’operatore ha iniziato una nuova politica volta a garantire la massima trasparenza al consumatore, senza costi nascosti, servizi non richiesti che invece caratterizzano le offerte della concorrenza. L’indagine della UNC indicava tra i costi nascosti quelli della segreteria telefonica, del piano base, del servizio richiamami, dell’antivirus o del tethering.

Roberto Chieppa, Marketing Officer, spiega che le offerte dell’operatore sono talmente trasparenti che la UNC non è riuscita a riferire alcun costo nascosto a Fastweb:

“È talmente vero e palese che Fastweb non adotta politiche di costi nascosti, che l’inchiesta dell’Unione Nazionale Consumatori non ha potuto riferire alla nostra azienda alcuno dei costi individuati per gli altri operatori. Allo stesso tempo analisi e titoli ambigui – che non distinguono in alcun modo le pratiche commerciali messe in atto dai singoli operatori – non solo danneggiano Fastweb che ha investito risorse ed energie da maggio 2017 nella trasparenza e chiarezza della relazione con i clienti ma non rendono un buon servizio nemmeno ai consumatori, facendo errate generalizzazioni. Pertanto, riteniamo importante che venga fatta chiarezza sulle diverse posizioni e proponiamo all’Unione Nazionale Consumatori un confronto pubblico sul tema.

L’unico costo addizionale, che peraltro sparirà da giugno 2018, riguarda il servizio facoltativo di consegna degli elenchi telefonici, chiaramente indicato in fattura, e che ammonta a 1,81 euro all’anno.