Si sa: ad ogni passo avanti che si fa in una direzione si rischia di farne indietro o di rimanere fermi in un’altra: è inevitabile concentrarsi più su certi aspetti che su altri, ed inevitabilmente si finisce per trascurare alcuni aspetti, per non dare peso a certe cose o a non introdurre novità che, in realtà, sarebbero necessarie ritardandone il lancio o non prevedendolo affatto. Tutto questo è successo con iPhone 5.

Non si può andare contro i fatti: Apple crea degli standard ed è un modello per tutto il mondo dell’elettronica di consumo. Apple è, di fatto, lo standard ed il modello a cui ci si rifà. È l’obiettivo da raggiungere, l’avversario da battere, l’esempio per tutti. Non si può negare che Apple abbia questo potere e che tutti ne siamo influenzati. Non è un caso che la presentazione dell’iPhone sia un evento mediatico di livello mondiale.

Proprio per questo motivo, però, Apple ha la grande responsabilità e la grande occasione di influenzare tutti e di tracciare il solco iniziale della strada della tecnologia. La presentazione dell’iPhone 5 ha deluso un po’ tutti, perchè ci si aspettava novità più corpose e, soprattutto, altre novità. Apple ha però anche “perso il treno” per presentare delle “novità” già presenti da tempo su altre piattaforme che, però, hanno stentato a diffondersi e per questo sarebbero state le benvenute sul nuovo iPhone.

  • La prima “novità” di cui si sente la mancanza è l’uniformazione di iPhone al resto dei telefoni tramite l’adozione dello standard microUSB o di uno standard con esso compatibile: continuare a “fare i diversi” paga sì ad Apple, ma rende estremamente chiuso l’iPhone anche dal punto di vista hardware e, ad esempio, impedisce a noialtri di usufruire dei tanti bellissimi accessori per iPhone (e viceversa, non permette agli utenti iPhone di usufruire degli accessori microUSB). Scelta commerciale giusta, scelta per gli utenti sbagliata.
  • NFC è ormai standard su tutti i top di gamma (e non solo) nel mondo Android e anche nel mondo Windows Phone. La diffusione di questa tecnologia, soprattutto in Italia, stenta a decollare ed è anzi a livelli minimi. L’adozione da parte di Apple dell’NFC avrebbe sicuramente giovato alla sua diffusione e ne avrebbe accelerato l’adozione.
  • Anche la ricarica wireless, introdotta tempo fa su diversi dispositivi e supportata fortemente da Palm in tempi più recenti, non è di reale ed immediata utilità o necessità, ma è una comodità in più che può avere un suo perché (ad esempio l’eliminazione di fili collegati direttamente ai dispositivi). Anche in questo caso l’adozione da parte di Apple avrebbe voluto dire che gli altri produttori avrebbero probabilmente detto “ce l’ho anch’io!” con conseguente adozione di massa.
  • Il Bluetooth sbloccato sarebbe una novità benvenuta, visto che non sempre è possibile avere una connessione dati disponibile e inviare qualcosa ad un iPhone è impossibile con le tecnologie “tradizionali”.

Apple è sempre stata chiusa e ha sempre seguito una sua strada ben precisa, curandosi relativamente poco del resto del mondo. Se, però, ogni tanto riuscisse ad adeguarsi alle tecnologie già esistenti che avrebbero bisogno di quella spinta in più, o se andasse incontro ai consumatori per una volta nella vita, di certo sarebbe un’occasione da cogliere al volo. Ma le occasioni perdute sono moltissime, e non si limitano a queste.

Un cambiamento verso l’adeguamento agli standard e verso l’uniformazione di certi aspetti dei dispositivi non può che essere benvenuto. Certamente iPhone è un modello, ma è anche una infinita sequenza di occasioni mancate. Non è il telefono perfetto, così come non lo sono i telefoni Android, ma da un’azienda che dice di essere “di più” ci aspetta qualcosa di più.