Gli eventi accaduti in queste ultime settimane mi hanno portato a riflettere sulle strategie che Google sta mettendo in atto e su quelli che sono i cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo Android. Google ha collezionato quella che, secondo me, è una serie notevole di errori senza battere ciglio. Da Android 4.2 agli aggiornamenti, dal Nexus 4 alla gestione della commercializzazione di quest’ultimo, dalla scelta dei Paesi dove aprire Play Devices alla scelta di commercializzare con tempistiche e modalità sbagliate il nuovo Nexus.

Partiamo da Android 4.2. Ricorderete tutti che Google annunciò a Luglio, in concomitanza con il Nexus 7, Android 4.1 Jelly Bean, una nuova versione del sistema operativo che sembrava destinata a rimanere l’ultima ancora per molti mesi a venire, anche in considerazione della promessa di rilasciare meno aggiornamenti e di concentrare le novità in poche release fatta giusto lo scorso anno al Google I/O. Android 4.1 è stato un passo in avanti notevole rispetto alla versione precedente grazie alle numerose e necessarie migliorie introdotte: Project Butter, Google Now, notifiche espandibili, scrittura vocale offline… Jelly Bean è stata forse la release migliore finora di Android per quantità e qualità delle novità. È per questo motivo che penso che Google abbia sbagliato a presentare ora una nuova versione di Android, a distanza di pochi mesi dalla precedente – che è una gran release! – senza introdurre cambiamenti forti.

Perchè è negativo che Google presenti una nuova versione? Per alcuni, semplici motivi:

  1. i produttori non riescono a stare dietro a questi ritmi. Non fanno in tempo a pianificare gli aggiornamenti ad Android 4.1 che già viene rilasciata la 4.2 e devono ricominciare da capo;
  2. gli utenti chiedono (giustamente?) l’ultima versione di Android sul proprio dispositivo e, appena viene rilasciata la 4.1, diventa già obsoleta facendo sentire l’utenza frustrata;
  3. i problemi sorti eventualmente con Android 4.1 non sono stati del tutto risolti e, anzi, si sono riscontrate problematiche gravi (chi ha detto “Dicembre”?);
  4. le novità introdotte non sono tali e tante da giustificare realmente una nuova “major release”; giusto l’interfaccia per i tablet da 10 pollici è una novità di grosso calibro, ma da sola non giustifica una nuova versione – soprattutto perchè poteva essere inglobata in Android 4.1 al rilascio del Nexus 7.

Sono soprattutto i punti 1 e 2 ad essere critici ed a scatenare maggiormente le passioni degli utenti ed i problemi maggiori. È principalmente per questi motivi che è irragionevole rilasciare due nuove versioni a distanza di tre mesi l’una dall’altra. Oltretutto Android 4.2 segna la fine del supporto per il Nexus S: per quale motivo la versione 4.1 dovrebbe andare bene e la 4.2 no? La 4.2 altro non è che una patch con alcune piccole aggiunte alla 4.1, dunque per quale motivazione misteriosa il Nexus S non dovrebbe più essere supportato? Di questo passo, la prrosima versione di Android sarà l’ultima supportata sul Galaxy Nexus! La mia opinione è quindi che Google abbia decisamente sbagliato nella gestione delle versioni di Android, delle tempistiche e degli aggiornamenti.

Passando al Nexus 4, gli errori compiuti da Google sono sotto gli occhi di tutti. Commercializzazione a singhiozzo, scorte risicate e ampiamente insufficienti a soddisfare una domanda enorme e assolutamente prevedibile, scelta di alcuni Paesi senza un apparente motivo reale per l’esclusione degli altri (coff coff.. Itali… coff), mancanza di controlli sulla disponiilità nei vari Paesi… Se a questo aggiungiamo anche il fatto che sono sorti problemi di qualità costruttiva e di materiali che si danneggiano facilmente capiamo come ci possa essere più di qualche rimostranza nei confronti di Google. La gestione avrebbe potuto sicuramente essere migliore, per usare un eufemismo.

Capitolo Play Devices: va bene che l’Italia ha note difficoltà burocratiche, economiche, sociali e quant’altro. Per quale motivo, però, Google ignora uno dei mercati più forti per Android ed il mercato con il maggior numero di smartphone in proporzione alla popolazione? Questa è una domanda che per lungo tempo rimarrà senza risposta. Sta di fatto che Google ha deciso di ignorare l’Italia e di relegarci ad ultima ruota del carro del mondo Android, una mossa che nessuno dei fan del robottino verde ha gradito e che, di fatto, è discriminante e ci pone come Paese di “serie B” laddove invece Paesi come Spagna e Regno Unito sono di “serie A”. Non si capisce in base a quale criterio!

Spero vivamente che questi vengano riconosciuti come errori da Google e che si operi per non commetterli nuovamente in futuro. Android è un ottimo sistema operativo e Google è una delle aziende migliori del mondo sotto tanti aspetti – non ultimo la cura del cliente – ma questi ultimi mesi non gettano una buona luce nè sull’uno nè sull’altro, almeno per quanto riguarda direttamente Big G.

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