È stato presentato al Congresso un nuovo progetto di legge chiamato Secure Data Act, ecco cosa comporta a tutti noi!

A seguito degli ultimi avvenimenti accaduti a Facebook, in quest’ultimo periodo si è parlato molto di privacy e Google è sempre in prima linea con la sua adozione dello standard GDPR. In seguito anche altre aziende si sono allineate, come Xiaomi e WhatsApp ad esempio, ma il fatto importante è che stiamo vivendo in un momento di grandi cambiamenti in ambito della privacy degli utenti.

Il Secure Data Act è la conseguenza alla “battaglia” tra Apple e l’FBI che si è svolta all’inizio del 2016. L’FBI è stato in grado di ottenere un’ordinanza del tribunale chiedendo ad Apple di sbloccare un iPhone 5c, ma l’azienda si è rifiutata dicendo che iOS stesso non permette di estrarre informazioni crittografate e quindi sarebbe stato invano qualunque tentativo.

Il progetto di legge consentirebbe ai produttori di telefoni, tablet, computer e software crittografati (comprese le applicazioni come WhatsApp e Telegram) di non essere obbligati a indebolire la crittografia dei loro prodotti. Non solo impedirebbe ad autorità come l’FBI di obbligare un produttore di telefoni a fornire una backdoor ai propri dispositivi, ma impedirebbe anche a un’ordinanza giudiziaria di fare la stessa cosa.

Questa proposta ha ricevuto un grande sostegno durante la sua presentazione da parte dei rappresentanti Zoe Lofgren (D-CA), Thomas Massie (R-KY), Ted Poe (R-TX), Jerry Nadler (D-NY), Ted Lieu (D-CA) e Matt Gaetz (R-FL). C’è però un’eccezione, come indicato nel disegno di legge: quanto descritto vale per le richieste e le ordinanze dei tribunali riguardanti le intercettazioni telefoniche ai sensi della legge sull’assistenza alle attività di contrasto nelle comunicazioni.

Per noi utenti finali è difficile che tutto ciò ci tocchi in modo diretto, ma è comunque utile sapere che le aziende saranno ancora più dalla nostra parte. Voi che ne pensate?