NomadiKey vuole essere la soluzione per prevenire i cosiddetti “attacchi macchia”: non ne avete mai sentito parlare? Non preoccupatevi, sono praticamente sconosciuti.

Si tratta della possibilità che un occhio indiscreto “decifri” le impronte lasciate dalle nostre dita sui display dello smartphone e riesca così a superare il codice di sblocco dello stesso. Sicuramente questo tipo di escamotage è poco diffuso, ma recenti ricerche hanno stabilito che esso non sia così improbabile come sembra. Ecco perchè Artur Luis de Souza e il suo team hanno ideato NomadiKey, un’applicazione che fornisce una soluzione interessante al problema.

L’app accorcia infatti il passcode e, ad ogni inserimento, varia la disposizione delle cifre sullo schermo, in modo che le ditate, con il passare del tempo, vengano uniformemente distribuite attraverso tutta la superficie disponibile, formando di fatto un puzzle difficilissimo da risolvere per i malintenzionati.

NomadiKey è già stata testata con successo contro altri quattro metodi di sblocco: la sequenza numerica, la tastiera casuale, il Knock Code di LG e la sequenza classica di Android.

NomadiKey è stata presentata all’IEEE International Conference of Communications  tenutasi in Malesia, suscitando un discreto interesse. Al momento non è ancora pronta per essere distribuita, poichè necessita ancora di un intenso rodaggio e della messa a punto di qualche dettaglio.

Noi continueremo a seguire il progetto e vi terremo aggiornati sui prossimi sviluppi, voi dite la vostra nei commenti.

Immagine: naked-science.ru

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