Google ama le sorprese, sempre, e così ha anticipato di qualche giorno il lancio della prima developer preview di Android P, la nuova release del robottino verde che sarà preinstallata all’interno dei Google Pixel 3.

Le indiscrezioni e la storia suggerivano il lancio verso la metà di marzo ma così non è stato e Android P è arrivato questa sera, con una settimana circa d’anticipo, portando con sé un sacco di novità e miglioramenti, giusto per confermare che è un major release.

La novità più sensazionale, almeno dal lato mediatico, è senz’altro il supporto al notch, che tanto sta facendo discutere in queste settimane. Però sappiamo, leggendo il nostro articolo precedente, che all’interno di Android P ci sono molte altre novità.

Troviamo, ad esempio, un rinnovamento del look delle notifiche (in modo particolare quelle delle app di messaggistica), che ora sono ancor di più in evidenza e con un design ios-style, vari miglioramenti ai consumi energetici per una maggiore autonomia, diversi accorgimenti per la privacy e la sicurezza, un nuovo look per quick toggle e impostazioni e, soprattutto, alcuni miglioramenti alle prestazioni di sistema e delle applicazioni.

E poi ci sono tante altre novità sotto il cofano, come abbiamo visto. Ma non siamo qui per ribadirvi le novità, bensì siamo qua per mostrarvi subito di che pasta è fatto Android P. Come? Mostrandovelo in azione sul nostro Google Pixel 2 XL, però considerate che questa è la prima release per sviluppatori e quindi ci potrebbero essere cali di prestazioni e bug casuali, per cui non focalizzatevi troppo sulla stabilità e sulla velocità.

Adesso è tempo di bandire le ciance e di lasciare la parola a Matteo, che vi parlerà di Android P a 360 gradi. Non vi anticipiamo nulla perché non faremmo altro che essere ripetitivi, perciò godetevi pure la nostra video prova. Allora, che ve ne pare?