Il nuovo Ubuntu Touch annunciato pochi giorni fa da Canonical entra subito al centro di alcune polemiche che stanno circolando in rete. Il nuovo sistema operativo Open Source risulta infatti basato sul codice delle ROM CyanogenMod 10.1, anche se la questione è molto più complessa di quello che si crede.

Ubuntu Touch non è basato completamente sulle CM 10.1 ma ha la stessa base di queste ROM. E’ come se si trattasse di una torta con sopra la glassa: la torta è metaforicamente la base del sistema operativo mentre la glassa è l’interfaccia utente ed alcune particolari funzioni. Sembra strano il fatto che sia stata completata prima la glassa e poi la torta, poichè Ubuntu Touch per quanto riguarda l’interfaccia utente è già stato ultimato; ora, però, il lavoro degli sviluppatori deve concentrarsi per forza di cose sul codice interno, cioè nel pan di spagna.

In sostanza è proprio quello che fa il team CyanogenMod con le sue ROM: prima le rende disponibili e poi a mano a mano le completa ottimizzandole sempre di più. Questo non vuol dire, però, che Ubuntu Touch è semplicemente un sistema operativo del tutto simile alle CM 10.1 e che ne cambia solo l’interfaccia utente. Infatti a cambiare sono anche altri aspetti, come ad esempio una diversa macchina virtuale che permette di avviare le applicazioni. Per questo motivo, le applicazioni per Android non possono girare su Ubuntu Touch, almeno per adesso.

Non si tratta, quindi, di un sistema operativo che copia un altro sistema operativo, ma si tratta di un nuovo OS basato su Kernel Linux come basato su Kernel Linux è Android. Si tratta, in fin dei conti, pur sempre di un sistema operativo Open Source ma che possiede alcuni tratti che non troviamo su altri OS. E’ un po’ come le varie distribuzioni di Linux: il cuore è lo stesso ma cambiano i contenuti.

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