Quando certe notizie giungono in redazione, magari come questa, siamo molto entusiasti per svariati motivi. Prima di tutto è stato reso noto che, almeno per sviluppatori, verrà rilasciato Ubuntu Touch per ben  venti dispositivi. Certo si tratta di una versione in via di sviluppo, a la sua disponibilità fa gola a non pochi. E questo è il primo motivo perché l’emozione si manifesta fra gli utenti di smartphone in generale.

I terminali che beneficieranno di questa versione preliminare sono i seguenti:

  • Motorola XOOM
  • Molte varianti di  Galaxy Nexus
  • Sony Xperia S
  • Sony Xperia T
  • Samsung Galaxy S3 (per l’Italia solo la variante internazionale, quindi niente versioni brandizzate)
  • Huawei Ascend G300
  • Samsung Galaxy S (GT-I9000)
  • Samsung Galaxy S SCL (GT-I90003
  • Samsung Galaxy Note
  • Samsung Galaxy Note 2
  • Samsung Galaxy S2 (Internazionale, come per S3)
  • HTC One X
  • HTC One XL
  • HTC One X+ (Diverse versioni)
  • Asus Transformer Infinity
  • LG Optimus 4x HD
  • Nexus S
  • Nexus One
  • Samsung Galaxy Tab 10.1 Wi-Fi
  • Asus Transformer Pad

Quindi siamo praticamente di fronte a due scenari fondamentali, e questo è il secondo motivo che ci emoziona o che quanto meno scatena la nostra curiosità. Il primo dei due scenari, per iniziare, vedrà un crescente debutto di Ubuntu Touch che, con un’onda d’urto di indefinita intensità, potrebbe investire la comunità di Android. Secondariamente ed in relazione a quanto prima, come reagirà il robottino verde alle prospettive aperte da tale OS Mobile è una predizione troppo ardua ed avvolta in un mistero che nemmeno Nostradamus potrebbe svelare. E non solo Android dovrà reagire, ci sono anche iOS e Windows Phone. Ma, in modo spicciolo, questa nuova entrata nel mondo degli OS per smartphone e tablet, unitamente anche alla prossima di FireFox OS, aumenteranno e non poco la spinta evolutiva derivante da una crescita concorrenziale.

In particolare è da sottolineare come siano stati inclusi nella versione per sviluppatori anche Nexus S e Nexus One, infatti, stando alle caratteristiche minime per eseguire Ubuntu Touch, il processore deve essere almeno Dual-Core, e i due prima citati sono Single-Core. Non possiamo andare oltre, sarebbe speculare in merito, ma una domanda finale potrebbe essere facile da fare: forse Ubuntu per smartphone è stato annunciato con dei requisiti minimi superiori o in qualche modo è stato ottimizzato per Nexus S e Nexus One? La risposta purtroppo solo il tempo ce la darà, intanto fateci sapere cosa pensate in merito a Ubuntu per smartphone e come potrebbe evolvere secondo voi lo scenario degli OS Mobili.

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