Alcuni di voi a volte si saranno chiesti come mai, dopo aver speso tanti soldi per uno smartphone che si credeva super veloce, questo alla fine è risultato più lento di quanto si credesse? Vi è una risposta a tale quesito che ci viene fornito da Hyojun Kim, uno studente dottorando al College of  Computing al Georgia Tech, il quale ha condotto uno studio approfondito sulle microSD disponibili per gli smartphone, giungendo a conclusioni interessanti.

Con le microSD inserite negli smartphone, infatti, si perde una percentuale di prestazione altissima, che può oscillare tra il 100% ed il 300%, arrivando fino al 2000% in casi rarissimi. Kim ha analizzato memorie flash di diversa marca ed ha individuato qual è il problema che sta alla base di tutto, ovvero un’inadeguata ed ormai superata tecnologia con le quali sono fatte tali microSD, la cui tecnologia, appunto, non è al passo con quella dei dispositivi moderni, e questo lo si può osservare da come il software gestisce i dati di I/O (input/output).

Secondo Kim, una soluzione potrebbe essere rappresentata dall’adozione di altri tipi di memoria, le PRAM ad esempio, le quali sono delle memorie non volatili (cioè mantengono i dati anche se viene spegnto il cellulare) che possono essere scritte e riscritte teoricamente per un numero infinito di volte, a differenza delle attuali memorie flash, e possono offrire prestazioni superiori a queste ultime anche di 30 volte.

Tale ricerca, inoltre, mette alla luce come le microSD possano avere migliori prestazioni riorganizzandone il file subsystem, rendendolo “pulito ed ordinato”. A questo punto già vi starete chiedendo qual’è la marca di microSD che offre le migliori prestazioni. Secondo lo studio condotto da Kim, le schede di memoria flash Kingstone sono risultate le peggiori in assoluto, offrendo tempi di risposta molto più lunghi rispetto anche a schede di memoria di altre marche di rilevanza minore. Le migliori invece sono risultate le Trascend, ma comunque lo studio mette alla luce quello che è il male minore, ovvero qual’è quella memoria flash (che sicuramente rallenta lo smartphone) più veloce.

Quindi non è vero che tutte le schede di memoria sono uguali, bisogna sceglierle per bene poichè si può incorrere in spiacevoli inconvenienti.

 


 

Su cosa si è basato questo studio, e come Kim è riuscito a giungere a tali risultati? Per tale scopo sono stati testati i tempi di avvio di 8 applicazioni con schede microSD di 10 diverse marche, ed il diagramma di seguito illustra l’andamento del test:

Kim infine propone 4 accorgimenti che possono essere presi in considerazione al fine di migliorare le prestazioni delle schede di memoria sugli smartphone. I 4 suggerimenti che lo studente dottorando propone sono i seguenti:

  1. I dispositivi mobili devono aver bisogno di più supporti di memorizzazione;
  2. I Firmware e i driver di periferica devono essere scritti in maniera migliore, in modo da ottimizzare il più possibile l’utilizzo dei supporti di memorizzazione;
  3. I sistemi operativi devono essere ottimizzati per evitare i cosiddetti “colli di bottiglia” e devono offrire nuove funzionalità;
  4. Devono essere effettuati dei cambiamenti a livello di applicazione per poter utilizzare al meglio l’interfaccia di  collegamento del supporto di memorizzazione in dotazione.

Dunque, secondo tale studio, non basterebbero microSD di classe superiore, come quelle di classe 4, 6, 8, o 10, poichè si avrebbe comunque una cospicua perdita di prestazione dello smartphone rispetto all’utilizzo dello stesso senza alcun supporto di memorizzazione. Sicuramente questa non è una preoccupazione che assale i possessori di tutti quegli smartphone aventi sola memoria interna, come Nexus S, Galaxy Nexus, ed altri, e molto probabilmente proprio per questo Google ha deciso di non inserire il supporto alle microSD negli ultimi suoi due Nexus, proprio per non perdere in prestazioni.

Quello che potrebbe essere interessante osservare, se Kim vorrà continuare lo studio, sarebbe il confronto prestazionale tra tali dispositivi, ovvero tra quelli non dotati di supporto per memorie flash, mentre se ritenete che il vostro smartphone Android è molto più lento di quanto pensate, allora provare a cambiare marca di microSD potrebbe risultare una scelta giusta.

Voi come vi trovate con il vostro smartphone? Notate delle differenze nell’utilizzarlo con microSD e senza microSD?

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