Android ha celebrato ieri il decimo anniversario dalla sua prima comparsa su uno smartphone. Era il 23 settembre 2008 e sul mercato arrivava HTC Dream, conosciuto anche come T-Mobile G1, con tastiera fisica a scomparsa e una piccolissima trackball.

Al momento del lancio Apple aveva già commercializzato la seconda generazione di iPhone che poteva contare su una tastiera a schermo, funzione ancora assente nella prima versione di Android. Curiosamente anche il primo smartphone Android non era dotato di jack per le cuffie, quasi un segno premonitore di quello che sarebbe successo nel futuro del robottino verde, visto che allora come adesso era necessario utilizzare un adattatore da inserire nel connettore USB.

Anche se da allora Android si è evoluto tanto da non avere più molto in comune con la prima versione commerciale, ci sono ancora alcune funzioni che resistono, a dieci anni di distanza. Il Play Store, ad esempio, che al tempo si chiamava Android Market e permetteva di installare applicazioni di terze parti non integrate nel sistema operativo.

Ovviamente non era presenta l’enorme scelta a cui ci siamo abituati adesso, visto che i primi acquirenti di HTC Dream avevano solamente 13 applicazioni a loro disposizione, che sarebbero arrivate a 200 entro la fine del 2008.

Anche la sincronizzazione è una delle funzioni presenti da sempre nel robottino verde, una funzione che negli anni gli utenti hanno imparato ad apprezzare e che permette di avere i contatti, le mail e il calendario allineati su tutte le piattaforme.

Non mancava l’app drawer, che da sempre consente agli utenti Android di avere le applicazioni organizzate lasciando pulita la home page, a differenza di iOS che continua tuttora a mettere tutte le applicazioni nelle varie pagine, senza un criterio preciso. I widget hanno da sempre consentito di avere alcune informazioni sempre a portata di mano, a patto ovviamente che le rispettive applicazioni li rendessero disponibili.

Anche se a distanza di dieci anni sono sempre meno utilizzati, resistono SMS e MMS, che ora sono quasi completamente soppiantati dalla messaggistica istantanea. Google però non si arrende e sta lavorando al protocollo universale RCS per competere con iMessage di Apple.

E non mancavano, nemmeno nel lontano 2008, le notifiche, uno dei fulcri su cui poggia Android. Grazie alla tendina delle notifiche, e alla loro visualizzazione nella barra di stato, il robottino verde è sempre stato un passo avanti rispetto alla concorrenza.

Difficile dire cosa ci aspetta nei prossimi dieci anni e se ci saranno ancora le funzioni che resistono da dieci anni, o se ci sarà ancora Android, che potrebbe essere soppiantato da nuovi progetti. Se volete ripercorre la decennale storia di Android, che attualmente è montato sull’88% degli smartphone (lasciando a iOS un ben misero 11,9%), potete consultare la nostra pagina dedicata, che vi accompagna dagli esordi fino alle versioni più recenti.