Gli assistenti vocali ed i comandi vocali stanno sempre più prendendo il sopravvento sul software dei dispositivi mobili, e due esempi lampanti che confermano quanto appena detto sono Google Now e Siri. Stando a quanto riportato da Nuance, un’azienda che realizza il riconoscimento vocale che sta alla base di Siri e che ha già realizzato l’applicazione di riconoscimento vocale per PC “Dragon Go!“, tra 1 anno o al massimo 2 gli smartphone saranno capaci di rispondere ai nostri comandi vocali senza neanche toccarli con un dito.

Gli smartphone saranno quindi capaci di riconoscere la nostra voce e di rispondere alle nostre domande anche quando sono in modalità stand-by. Questo può rappresentare sicuramente un qualcosa di molto avveniristico ma non mancano alcune polemiche legate alla privacy degli utenti. Infatti, per poter funzionare, il software che c’è alla base del sistema che Nuance sta sviluppando richiede che il microfono (o i microfoni) dei dispositivi sia sempre attivo ed ascolti tutto quello che viene detto all’esterno. Il software però si attiverà solo nel momento in cui riconoscerà il timbro di voce del proprietario al fine di evitare che anche altri possano sbloccare il dispositivo.


Dunque bisognerà capire in che modo Nuance riuscirà a tutelare gli utenti. Detto questo, se sarà vero che tra al massimo 2 anni gli smartphone saranno in grado di risponderci anche da stand-by, allora potremmo realmente svegliarci la mattina e chiedere quali sono i nostri appuntamenti o semplicemente che ore sono, che soprattutto nelle mattine freddissime d’inverno capirete che potrà risultare comodissimo.

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