Una delle funzionalità sicuramente più interessanti introdotte con il Nexus 4 e con Android 4.2 Jelly Bean è sicuramente Photo Sphere. Al momento attuale, però, i soli dispositivi Android a poterne fare uso sono proprio gli ultimi due Nexus, con tutti gli altri dispositivi lasciati senza possibilità di scattare foto a 360°. Ma questo non è il solo aspetto da prendere in considerazione.

Non si tratta, infatti, solo di installare Android 4.2 sui nostri dispositivi. Se pensiamo al modo in cui è possibile visualizzare le sfere, infatti, ci accorgiamo che Google+ è l’unico mezzo concesso da BigG. Non c’è possibilità di visualizzare la sfera con il proprio smartphone – almeno non ancora, d’accordo – e questo limita fortemente l’utilizzo che si può fare di questa interessantissima novità. Se poi pensiamo al fatto che esistono due soli smartphone al mondo in grado di realizzare questo genere di foto… È chiaro quindi che qualcosa debba cambiare se Google vuole diffondere Photo Sphere.

Google sta sviluppando delle API per manipolare le sfere e ne ha rilasciata una prima versione a Dicembre dello scorso anno, ma ci vorrà del tempo prima che qualcuno le implementi in un visualizzatore. Nel frattempo, inoltre, è necessario che i produttori aggiornino i propri dispositivi Ad Android 4.2 per rendere presumibilmente disponibile la funzionalità – che non si sa se sia da ritenere improbabilmente esclusiva dei Nexus oppure se libera per tutti i dispositivi.

In ogni caso c’è ancora molto lavoro da fare, e questo porta alla domanda all’inizio: quando vedremo Photo Sphere sui dispositivi non-Nexus? La risposta non è scontata: bisogna attendere il rilascio dell’aggiornamento a Jelly Bean 4.2 dei dispositivi, operazione che richiederà almeno 3-4 mesi usando un eccesso di ottimismo; alternativamente possiamo attendere il lancio di nuovi dispositivi con Android 4.2 nativo, ma anche in questo caso non sono in previsione nuovi dispositivi dai grandi nomi prima del Mobile World Congress di Barcellona; la terza opzione è il rilascio da parte di Google di Android 4.3 (o 5.0 che sia) e l’aggiornamento a questo dei telefoni attuali con inclusa la funzionalità Photo Sphere.

Di certo dovremo attendere ancora a lungo, e prospettare l’arrivo sulla maggior parte degli smartphone per la metà del 2013 non è poi così irrealistico. Se a questo, poi, aggiungiamo il fatto che manca ancora un modo di fruire le foto scattate online, ci rendiamo conto che i tempi si dilatano enormemente.

Il grosso problema della frammentazione di Android è anche questo: le nuove funzionalità impiegano molto tempo per arrivare sui dispositivi. Di contro, però, spesso i produttori includono funzionalità che Google evita nella versione base di Android, arricchendo l’esperienza d’uso e portando il robottino verde verso lidi ancora non esplorati. Per fare alcuni esempi basta pensare al Galaxy Note o al forno con Android: di certo il secondo non era nei piani di Google, ma anche il primo è stato una sorpresa decisa. Pregi e difetti dell’essere liberi, insomma. A parer mio, però, sono decisamente maggiori i pregi.

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